Potrebbe essere stato un getto di acqua geotermica bollente, fuoruscito dal sottosuolo per il terremoto, la causa della moria di migliaia di pesci che si è verificata nel cavo Diversivo in località Canaletto a Massa finalese. È questo il primo risultato degli esami strumentali effettuati dai tecnici della Provincia di Modena e dell’Arpa in seguito alle segnalazioni dei cittadini.
Dalle misurazioni è risultato che la temperatura dell’acqua, questa mattina, era di 25 gradi: non abbastanza calda per uccidere i pesci, spiegano i tecnici, ma troppo rispetto alle condizioni atmosferiche e generali. L’ipotesi, che dovrà essere confermata dall’analisi dei prelievi effettuati dall’Arpa, è quindi che il terremoto abbia smosso il fondale aprendo il passaggio a getti di acqua molto calda provenienti dal sottosuolo o a gas che hanno soffocato i pesci, che possono essere morti anche non immediatamente ma a distanza di tempo per le conseguenze dell’eccessivo calore o dell’anossia.
Dalle misurazioni risulta che ora l’acqua sia sufficientemente ossigenata e che quindi si stiano ripristinando le condizioni di normalità.