“Ricordo tutti nella preghiera, sono vicino a coloro che hanno subito danni e disagi. Ringrazio il Signore perché nelle nostre comunità non ci sono state vittime. Invito ognuno ad avere coraggio, a vivere con fede questa durissima prova, questo ci aiuterà a creare comunità più unite nell’amore, nell’amicizia e nella solidarietà”. E’ questo il messaggio di incoraggiamento che il Vescovo monsignor Francesco Cavina rivolge alle popolazioni più colpite dagli effetti del sisma che ha investito il territorio della Diocesi di Carpi nelle prime ore di domenica 20 maggio, in particolare nei comuni di Mirandola, Concordia e San Possidonio.
Rientrato ieri a tarda sera dopo un ampio giro delle parrocchie poste nei comuni di Mirandola, Concordia e San Possidonio e nelle frazioni dove ha incontrato e confortato tutti i Parroci, il Vescovo ha preso atto della situazione delle chiese che non solo risultano inagibili ma sono parzialmente distrutte. Il Vescovo era accompagnato dal Vicario Generale don Carlo Malavasi, dall’Economo Diocesano Stefano Battaglia e da un ingegnere esperto in valutazioni strutturali.
“Nonostante lo smarrimento e lo sconforto di queste prime ore – ha proseguito il Vescovo – sono certo che le comunità parrocchiali sapranno risollevarsi con forza e coraggio, sostenute dalla fede, per reagire e ricostruire come già avvenuto in altri momenti di difficoltà. Certo servirà l’aiuto di tutti sia sul piano della comunione ecclesiale sia sul versante pubblico con gli aiuti che verranno messi a disposizione per la ricostruzione di edifici di culto che costituiscono per molti paesi l’unico centro di aggregazione e l’unica realtà storico-artistica che conserva la memoria del passato”.
Nel corso della visita il Vescovo ha incontrato dirigenti e tecnici della Direzione Regionale per i Beni Culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna con i quali ha convenuto l’urgenza di intervenire a tutela del patrimonio artistico contenuto nelle chiese assicurando la massima attenzione alla sicurezza vista la precarietà strutturale di alcuni edifici.
Una nota positiva in questo quadro di devastazione riguarda gli altri ambienti parrocchiali quali le canoniche, gli oratori, le scuole materne dove si sono registrati danni tali da non pregiudicarne l’utilizzo, sempre condizionato agli accertamenti e alle autorizzazioni delle autorità competenti. L’utilizzo di questi luoghi potrà assicurare nell’immediato futuro le celebrazioni liturgiche, la ripresa dell’attività pastorale e più in generale la vita delle comunità parrocchiali.
“La situazione è grave ma dobbiamo rimboccarci le maniche, ognuno per la sua parte, – ha affermato il Vescovo – affidandoci alla forza della preghiera e vivendo questa esperienza in una dimensione di fede e di affidamento alla volontà di Dio: spesso ci crediamo onnipotenti mentre invece scopriamo all’improvviso che la nostra vita è fragile. Un secondo aspetto che ci deve consolare è che da questa prova impareremo a lavorare insieme, a volerci bene, a migliorare i rapporti tra di noi. Ricostruiremo non solo gli edifici di pietra ma anche comunità di pietre vive dove al centro dell’impegno di tutti ci sarà l’amore reciproco, l’amicizia e la solidarietà. Mentre mi unisco al dolore dei famigliari di chi ha perso la vita a causa del terremoto, penso in particolare ai tre operai morti sotto il crollo del capannone dove lavoravano nel ferrarese, come comunità diocesana abbiamo anche un motivo per elevare una preghiera di ringraziamento al Signore se oggi non ci troviamo a piangere vittime e feriti gravi. Si pensi che molte chiese erano già allestite per ospitare le messe di Prima Comunione che avrebbero riunito tanti bambini con le loro famiglie. Tutti coloro che in questi momenti si trovano a vivere situazioni di disagio per la mancanza della casa, per un ricovero di fortuna, per i danni alla propria attività lavorativa sappiano che il Vescovo è loro vicinissimo e vorrei essere accanto a loro per portare il mio conforto. Allo stesso tempo incoraggio e ringrazio le Forze dell’ordine, i Vigili del fuoco, i volontari della Protezione Civile, i Sindaci e le Pubbliche Amministrazioni che con dedizione ammirevole e tempestività si sono prodigate per accogliere i cittadini in difficoltà”.
Sono in corso anche le ricognizioni sulle chiese e gli edifici della Diocesi nella città di Carpi. Nel sopraluogo effettuato in mattinata dai Vigli del fuoco è stato consigliato di evitare l’accesso del pubblico al Palazzo Vescovile e agli uffici della Curia per motivi di sicurezza. Anche il Vescovo nella notte tra domenica e lunedì ha dormito per precauzione a piano terra in un garage perché nell’abitazione sono comparse crepe vistose.
Oggi verrà costituito presso la Curia Vescovile un gruppo di tecnici che avrà il compito di censire tutte i danni provocati dal sisma e di predisporre le relazioni da fornire alle Istituzioni competenti sul territorio per ottenere autorizzazioni di agibilità e interventi per la messa in sicurezza degli edifici. Da domani monsignor Cavina sarà a Roma per partecipare alla sua prima Assemblea Generale dei Vescovi italiani e per incontrare il Cardinale Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi per definire luogo e tempi del rito di beatificazione di Odoardo Focherini.
“Desidero trasferire a tutti i sacerdoti, religiosi e religiose, fedeli laici della Diocesi – ha concluso monsignor Cavina – i tanti attestati di affetto, di vicinanza e di solidarietà che ho ricevuto dalla Segreteria di Stato e da Confratelli Vescovi. Non siamo soli! Anche questo ci deve infondere coraggio perché la vita va avanti, sempre confidando nelle parole di Gesù, che proprio oggi nella liturgia ci ricorda che ‘Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!’. E’ con questa certezza che affronteremo i prossimi giorni”.
In foto: Mortizzuolo (Mirandola) danni alla chiesa e al campanile