Le mafie in Emilia, l’Emilia contro le mafie

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Venerdì 20 aprile, alle ore 21, la sala consiliare del Municipio di Correggio ospita “Le mafie in Emilia, l’Emilia contro le mafie”, incontro pubblico con Giovanni Tizian, scrittore e giornalista, Enrico Bini, presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Marzio Iotti, sindaco di Correggio, e Annalisa Duri, referente provinciale di “Libera – Reggio Emilia”.
Dopo l’incontro con Pier Luigi Vigna dello scorso 21 marzo, questo è il secondo appuntamento del calendario “La memoria e l’impegno contro le mafie: incontri a Correggio per essere liberi e responsabili”, promosso dal Comune di Correggio in collaborazione con “Libera – Presidio Rita Atria zona di Correggio” e il Distretto soci Coop Consumatori di Correggio, Rio Saliceto e San Martino in Rio.
Venerdì sera, dunque, ospite a Correggio è Giovanni Tizian, 29 anni, giornalista, che dal 2011 vive sotto scorta a causa delle minacce ricevute dalla mafia per le sue inchieste. Di origini calabresi, nel 1994 Tizian si è trasferito con tutta la famiglia a Modena dopo che suo padre fu ucciso nel 1989 per non essersi piegato ai ricatti mafiosi e la fabbrica del nonno data alle fiamme. Laureato in criminologia all’Università di Bologna, ha iniziato a scrivere per la Gazzetta di Modena nel 2006, occupandosi di infiltrazioni mafiose e conducendo numerose inchieste sul clan dei casalesi. Ha scritto per il portale d’inchiesta rivistaonline.com e Liberainformazione. È autore del libro “GOTICA. ‘Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” (Rubbettino, 2011). Oggi scrive per L’Espresso, per il mensile Narcomafie e per i quotidiani online Lettera43.it e Linkiesta.it. Le sue denunce non sono piaciute alle cosche che lo hanno minacciato seriamente: da lì nasce la campagna di solidarietà “Io sono Giovanni Tizian”, lanciata dall’associazione “daSud” e raccolta da migliaia di cittadini.
“La proposta di questi incontri”, commentano gli organizzatori, “che non esaurisce le nostre prossime iniziative, intende approfondire la storia e la conoscenza dell’attuale presenza del crimine organizzato in Italia e in Emilia, per capire e per attrezzarci a contrastare con fermezza quelle mafie che vorrebbero rendere schiavi uomini e donne liberi”.

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