Radioterapia al via

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Ci siamo. Il nuovissimo polo dedicato alle attività radioterapiche dell’ospedale Ramazzini di Carpi, intitolato al dottor Carlo Carapezzi, (costo complessivo 5 milioni e mezzo di euro) destinato a diventare un centro di riferimento per le patologie oncologiche nell’ambito della Rete Oncologica Provinciale è pronto. Superati gli intoppi iniziali, ricordiamo che il polo è stato inaugurato lo scorso 10 settembre, lunedì 16 gennaio l’acceleratore lineare entrerà finalmente in funzione. La lista d’attesa dei pazienti è già pronta: per loro si dischiude ora la possibilità di curarsi in città senza dover affrontare spostamenti fuori porta. L’acceleratore installato in città presenta caratteristiche tecniche in grado di garantire prestazioni altamente qualificate: “il massimo grado di efficacia terapeutica su ogni tipo di neoplasia e, allo stesso tempo – ha commentato il primario dell’Unità oncologica del Ramazzini, nonché presidente di Amo, Fabrizio Artioli – il massimo grado di tutela dei tessuti sani circostanti. Stimiamo di erogare 40-45 trattamenti al giorno e, complessivamente, nella vita media dell’apparecchiatura di circa dieci anni, di curare dalle 4mila alle 4.500 persone”. Un polo tecnologico importante, soprattutto se si pensa ai numeri in continua crescita delle neoplasie: “solo nel 2010 – ha continuato Artioli – nell’Area Nord, Carpi e Mirandola, ci sono stati 1.155 nuovi pazienti oncologici”. D’ora in poi, in città, si potranno inoltre effettuare con tempestività (ad oggi in Provincia il 30% dei pazienti non riceve i trattamenti radioterapici nei tempi utili a causa delle chilometriche liste d’attesa) trattamenti chemioterapici e radioterapici concomitanti, possibilità che, finalmente, renderà la vita di questi pazienti molto più semplice. Un traguardo importante per l’intera sanità modenese, il cui raggiungimento è stato possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato che ha visto da una parte la volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e la generosità di Amo, e dall’altra l’impegno dell’Azienda Usl di Modena e l’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico di Modena.
Ma a rendere la Radioterapia davvero unica nel suo genere è il percorso di umanizzazione degli ambienti dove, bellezza e tecnologia vanno di pari passo. 13 artisti di fama nazionale, di cui tre carpigiani, Roberto Pagliani, Enrica Melotti e Alberto Cova, hanno infatti donato un’opera per “vestire” le pareti della radioterapia, bunker compreso. Il tema dell’acqua, scelto dagli stessi pazienti, simbolo di vita per antonomasia, aiuterà ad alleviare lo spirito di tutti coloro che intraprenderanno il percorso di cura nel nuovo reparto.

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