La storia si ripete e il popolo degli indignados aumenta…

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Qualcosa non quadra. Nell’aria infatti, non sono i tini a ribollire, bensì gli animi dei carpigiani, sempre più stanchi di non essere ascoltati. A Fossoli i residenti si dichiarano indignati per il comportamento assunto dall’Amministrazione che decide in autonomia, infischiandosene della partecipazione della cittadinanza su questioni relative al bene comune. Storia già vista. Tutti ricorderete il progetto di abbattimento dei bagolari di via Focherini per far passare la pista ciclabile o il via libera al trasferimento della fonderia Lamiz tra le case dei residenti di via Lama di Quartirolo. Due vicende che, grazie alla mobilitazione generale, si sono chiuse con un happy end per la città. Ma perchè correre ai ripari per salvarsi la faccia, quando tutto potrebbe essere discusso con la cittadinanza alla luce del sole e con un certo margine di negoziazione? Il copione si è ripetuto anche in Consiglio Comunale lo scorso 13 ottobre, quando l’assessore Alberto D’Addese ha spiegato i motivi che hanno spinto la Giunta a vendere ad Aimag parte di un immobile in via Watt, premettendo che la cessione era “inserita nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari 2011-2013 e prevista entro il 2011”. Il ricavato della vendita, ovvero 3,2 milioni di euro, è destinato “in parte all’intervento di ristrutturazione dello Stadio Cabassi e in parte a rendere disponibile per il Comune un nuovo magazzino per il quale sono in corso di valutazione varie possibilità, che tengono anche conto dell’attuale andamento del mercato immobiliare”. Alla parola stadio i consiglieri di Opposizione sono saltati sui banchi. Ma come, il Comune di Carpi piange miseria e poi è disposto a spendere 1 milione e mezzo di euro per rifare il look al Cabassi grazie alla vendita di un pezzo del proprio patrimonio immobiliare? Tali risorse, soprattutto in questo gravissimo tempo di crisi, non potevano essere impiegate in altro modo? “Sarebbe stato meglio investire le risorse incamerate per altri fini, ad esempio per le sale operatorie dell’Ospedale (nelle quali la scorsa settimana pioveva)”, ha chiosato Giliola Pivetti (Alleanza per Carpi). Ma è sulle modalità di azione della Giunta che i consiglieri di Opposizione si sono scagliati con forza.
“A noi, alla città, ai tifosi e agli imprenditori – ha esclamato Cristian Rostovi (PdL) – avete raccontato un sacco di balle. Non ci avete detto che bisognava vendere i capannoni di via Watt per fare i lavori al Cabassi”. A lui si è unito anche Lorenzo Paluan (Carpi 5 stelle Prc): “non è mai stato detto in precedenza che la conditio sine qua non per i lavori allo Stadio era la vendita dell’area di via Watt. Tutta la questione dell’urgenza è una superbufala, non si va a una gara regolare ma si assegneranno i lavori utilizzando una procedura negoziata. E ricordo che per la Prefettura l’inagibilità non era quella dello Stadio ma solo della sua tribuna. Ci sarà poi un danno per le entrate correnti perché verranno a mancare le risorse dell’affitto dell’area da parte di Aimag spa”. Ancora una volta la frittata è stata servita già fatta e, ovviamente, seppure maldigerita dall’Opposizione, votata dalla maggioranza targata Partito Democratico. Alla faccia della trasparenza, del dialogo e della partecipazione.

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