Rissa al Meucci

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In seguito a quanto riportato dalla stampa circa la rissa consumatasi nei corridoi dell’Istituto Meucci di Carpi, un gruppo di genitori si è presentato in Redazione per esprimere la propria contrarietà. “Ci hanno detto che basta pigiare un interruttore per entrare all’interno della scuola. Non è ammissibile che chiunque voglia possa introdursi nell’istituto dove i nostri figli, perlopiù minorenni, potrebbero entrare in contatto con estranei. La scuola deve tutelare e vigilare sui nostri figli. Chiamare la Polizia per sedare un litigio sfociato in una rissa, non è ammissibile, il ruolo del preside Davoli e degli insegnanti deve essere quello di educare e insegnare, con la giusta autorevolezza. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, per evitare situazioni spiacevoli come quella dei giorni scorsi”. E se è facile assegnare un brutto voto a uno studente, educare è una sfida di tutt’altra entità. “Come può un professore dire ai nostri figli di tenere spento il cellulare e poi rispondere al telefono durante la lezione? L’esempio è fondamentale”. E oltre alla scarsa “competenza” di alcuni docenti, il gruppo di mamme lamenta anche le condizioni igieniche dell’istituto: “a dicembre la scuola restò chiusa per la presenza di topi e la pulizia quotidiana è piuttosto carente”. Per non parlare poi dei container che ospitano, oltre alle infiltrazioni di acqua piovana, anche gli studenti da ben cinque anni o il pavimento esploso lo scorso maggio quando si sono staccate le piastrelle del primo piano della scuola scoperchiando un massetto sfarinato o, ancora, la finestra a ribalta caduta sulla testa di un’alunna che cercava di aprirla nell’aula magna… insomma, evidentemente, qualcosa non va. La struttura è il caso di dirlo, sta facendo acqua da tutte le parti.

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