Dov’è finito il Tavolo?

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La violenza contro le donne ha molte facce: le uccisioni e gli stupri sono gli aspetti più drammatici delle violenze dentro e fuori le mura domestiche, nei luoghi di lavoro, per le strade. Per le donne è sofferenza, umiliazione e morte: sono nella nostra memoria cronache recenti o recentissime di fatti accaduti sul nostro territorio.
Con lo scopo di realizzare una serie di azioni utili a modificare la cultura della violenza contro la donna nelle diverse forme in cui si manifesta, nacque a Carpi nel novembre del 2006 il Tavolo permanente contro la violenza sulle donne, coordinato dalla Prefettura e dalla Provincia di Modena. I suoi componenti si sono adoperati per individuare strategie efficaci e condivise per un lavoro in rete: oltre al Comune di Carpi, siedono al tavolo Ausl, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Consultorio, Servizi sociali, Reparto di Ginecologia e Ostetricia, Pronto Soccorso, medici di base e associazioni femminili…
Il grande lavoro che il Tavolo ha portato avanti in questi anni è stato quello di mettere a punto procedure operative nel campo della lotta alla violenza sulle donne, e l’integrazione di queste con la stesura di un vero e proprio protocollo operativo: una risposta concreta al fenomeno e un aiuto concreto alle donne che ne sono vittime.
Purtroppo, il Tavolo contro la violenza sulle donne non si riunisce dal mese di novembre del 2009. Il trasferimento del dipendente comunale che si occupava di convocarlo (Patrizia Galantini passata al Comune di Soliera) non può essere un motivo valido per giustificare questi mesi di silenzio.
Anche il Sindaco di Novi Luisa Turci, che pure è assessore alle Pari Opportunità dell’Unione Terre d’Argine, ha dimenticato di citare il Tavolo quando ha commentato l’omicidio di Begm Shnez. “Dobbiamo lavorare di più sulla ricerca dell’integrazione, consapevoli che si tratta di un processo lungo e difficile che non ammette scorciatoie” scrive la Turci nel messaggio di cordoglio, in aperta polemica con la Lega Nord, citata esplicitamente.
Eppure Begm era prima di tutto una donna.
Per lei e per tutte le donne che sono state vittime di violenza era nato il Tavolo che si è rivelato osservatorio, punto d’incontro, conoscenza, formazione ed elaborazione di azioni a sostegno della donna: nel marzo 2007 fu promosso il corso di formazione per operatori (poliziotti e carabinieri, personale del pronto soccorso, assistenti sociali) e nel maggio 2009 quello per la costituzione della rete dei servizi. Negli anni scolastici 2008/09 e 2009/10 alle classi del triennio delle scuole superiori sono stati proposti incontri e laboratori in cui soprattutto le ragazze parlavano del fenomeno e interagivano. Per coinvolgere tutti gli studenti, un gruppo allargato di alunni aveva lavorato su questionari e prodotto un video di tre minuti e uno spot radiofonico.
Oggi la rete dei servizi funziona ancora grazie al lavoro di formazione che è stato fatto e, entrando in Pronto Soccorso per una banale caduta dalla scala, una donna sarà sottoposta a una serie di domande (‘elenco sentinella’) perché quello è un campanello d’allarme.
Di fondamentale importanza è rilanciare il Tavolo contro la violenza sulle donne e la sua attività per Begm e per tutte le donne maltrattate perché con le loro sole forze non usciranno mai dall’isolamento e dalla solitudine a cui si sentono condannate.

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