Degrado in centro: dov’è finito il senso civico?

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Via Aldrovandi è una delle strade che corona il centro storico e potrebbe essere una di quelle vie che funge da salottino, ricche di negozi e arredi di buon gusto. Parte degli antichi portici è stata dipinta di fresco da poco più di due settimane, tuttavia i commercianti della zona non sono affatto contenti. E’ ancora un caso di mancato buonsenso e, soprattutto, di maleducazione. Marica Scaravaglio, titolare di Manai, negozio di abbigliamento per bambini, si fa portavoce del disagio vissuto da esercenti e pedoni. “Il giorno successivo il completamento dei lavori – spiega – avevamo già le pareti imbrattate dalle deiezioni dei cani. Come se non bastasse, queste meravigliose panchine diventano punto d’incontro principalmente per extracomunitari che vi bivaccano. Non è insolito che io trovi sportine contenenti cartoni di pizze, cartacce sparpagliate e bottiglie di birra abbandonate. Chiamati i vigili, mi hanno risposto che noi negozianti dobbiamo mandare al Sindaco una lettera firmata da tutti: non sono d’accordo. La mia parola deve bastare e non ho bisogno di perdere tempo, che mi serve per lavorare, per tenere pulito il portico e scrivere una lettera. Non ho alcun problema con gli animali, nessuno di noi li ha, ma li ho con i padroni: se tieni il guinzaglio a un metro da te, come dice la legge, e cammini in mezzo al portico, il cane non farà pipì sui muri. Ma non è colpa dell’animale se ha un padrone imbecille. Ci sono momenti in cui c’è un odore d’urina che rende impossibile respirare e non è bello vivere così, né per noi né per chi passeggia. Causa di tutto è la maleducazione e mi chiedo dove sia finito il senso civico. I carpigiani danno la colpa agli extracomunitari, ma non è così: gli stranieri non hanno l’usanza di possedere animali domestici, dunque essi sono di persone del luogo. Chiediamo dunque buonsenso ai possessori dei cani, dato che ci sforziamo continuamente di tener pulito, anche se inutilmente”. Più conciliante ma dello stesso parere Angelo Rizzato, titolare del bar Angel’s Home. “Tutte le mattine dobbiamo pulire attorno ai vasi – afferma – dato che è difficile evitare che il cane faccia i propri bisogni in giro. Per fortuna gli spazzini sono molto efficienti a pulire sia le deiezioni che i bivacchi”. Ma è giusto che l’unica soluzione sia pulire dove altri hanno sporcato? “Quasi tutte le mattine, ma soprattutto nei fine settimana, trovo tracce di pipì sia sui muri che contro le vetrine – spiega Lina Zullo del negozio Maria Giovanna –oltre che bottiglie di birra e pacchetti di sigarette vuoti davanti all’ingresso. C’è sempre qualcosa da pulire e non è giusto”. Anche Maria Campana, titolare di Carta In, è sconcertata dalla maleducazione con cui spesso si è sentita apostrofare da persone che aveva rimproverato di permettere al proprio animale di fare pipì sui muri del suo negozio. “Pago la tassa sui rifiuti come i commercianti di corso Alberto Pio – afferma -ma siamo meno tutelati”.

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