Il progetto del Parco della Cappuccina non subirà modifiche: bocciata l’idea del bosco urbano

Fumata nera sulla petizione lanciata dal carpigiano Aldo Meschiari - che in pochi mesi ha raccolto 885 firme - per trasformare il progetto di parco campagna alla Cappuccina in un grande bosco urbano. “L’attuale progetto è equilibrato e garantisce biodiversità e mitigazione ambientale ciò non toglie che nei prossimi anni nei prati stabili della Cappuccina possano essere messi a dimora ulteriori alberi”, spiega l’assessore Righi.

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Il Parco della Cappuccina sta per vedere la luce. Lì convivranno due anime differenti: nella maggior parte dello spazio, oltre 30mila mq, la protagonista sarà la natura, con prati alti e fioriti e fasce boscate, per riportare la campagna all’interno della città, mentre una porzione più piccola verrà addomesticata a beneficio di coloro che vorranno trascorrere del tempo all’aria aperta. Il parco lineare vero e proprio sarà una sorta di corridoio verde di 14mila metri quadri, un percorso attrezzato che collegherà viale dei Cipressi, in continuità con l’adiacente Parco della Resistenza, alla Tangenziale Losi. 

Oltre a mantenere l’arredo arboreo presente, in particolare nel bosco e nella zona alberata sullo spigolo tra le vie Lenin e dei Cipressi e il filare di pioppi, verranno messe a dimora altre piante all’interno del parco lineare per creare delle zone ombreggiate. Essenze autoctone in grado di resistere alle sfide del cambiamento climatico, ovvero a estati sempre più torride e all’inquinamento atmosferico. Alberi che colorino l’area in modo differente a seconda delle stagioni per conferire così suggestioni e bellezza. Grande attenzione sarà poi dedicata al terreno: il solco centrale fruibile sarà un grande prato calpestabile mentre l’area restante sarà caratterizzata da prati stabili o, ancora, da grano, erba medica… fasce dal forte valore ecologico per salvaguardare la biodiversità e offrire rifugio alla microfauna urbana. Verranno piantati 35 alberi dalla chioma importante, una trentina di arbusti e dei rampicanti fioriti che andranno a ricoprire il muro di cinta del cimitero urbano. “A inizio mandato – spiega l’assessore Riccardo Righi – mi sono ritrovato davanti un progetto di parco su cui le associazioni ambientaliste e la stessa Consulta nutrivano parecchie perplessità e lamentavano la mancata partecipazione alla progettazione. Per superare tali criticità abbiamo deciso di bloccare il progetto, di fatto allungandone la realizzazione di oltre un anno, per raccogliere osservazioni e proposte e costruire poi un concorso di progettazione. Ogni passaggio è stato condiviso nelle sedi deputate, Consulta e Consiglio Comunale per garantire la massima trasparenza. Ha vinto il progetto che una giuria di esperti ha valutato come il migliore e a giorni partiranno i lavori”. 

Fumata nera dunque sulla petizione lanciata dal carpigiano Aldo Meschiari – che in pochi mesi ha raccolto 885 firme – per trasformare il progetto di parco campagna alla Cappuccina in un bosco urbano. L’iter infatti è ormai giunto alle battute finali: il progetto esecutivo – è stato approvato dalla Giunta il 26 gennaio 2021 per un investimento di 1.050.000 euro di cui 340mila per i lavori e 555mila per l’acquisizione delle aree. Il bando di gara per l’affidamento dei lavori è del 2 febbraio mentre l’aggiudicazione è del 2 aprile. Oggi dunque recedere o modificare il progetto su cui si è già svolto l’appalto e assegnati i lavori all’impresa vincente è impossibile in quanto il rischio è che questa apra poi un contenzioso col Comune.

L’area, prosegue l’assessore Righi, “è ormai stata espropriata sulla base di una progettazione definitiva, non possiamo più mettervi mano. L’attuale progetto è equilibrato e garantisce biodiversità e mitigazione ambientale ciò non toglie che nei prossimi anni nei prati stabili della Cappuccina possano essere messi a dimora ulteriori alberi”.

“L’occasione per realizzare il primo bosco urbano nel centro di Carpi svanisce  – commenta a sua volta Aldo Meschiari – ma non sfuma la voglia di continuare a combattere la nostra battaglia. A Carpi non servono essenze, campi di grano o arbusti, bruciati dal sole estivo ed estremamente costosi nella gestione: servono alberi ad alto fusto, in grado di ossigenare le aree limitrofe, di catturare ingenti quantità di CO2, di ripulire l’aria dai principali inquinanti, di refrigerare con la loro ombra la città e di assicurare passeggiate rigeneranti ai cittadini. L’area in questione può contenere, a una distanza di circa 3-5 metri l’uno dall’altro, circa mille alberi. Questo è il nostro obiettivo e non cederemo”.

Sul valore di arricchire il patrimonio arboreo cittadino Righi non ha dubbi: “è nostra volontà continuare a piantumare interpretando così anche la sollecitazione lanciata dagli 885 cittadini che hanno firmato la petizione e se volessero incontrarmi io sono disposto a confrontarmi con ciascuno di loro per spiegare il valore del Parco della Cappuccina e del metodo partecipativo che abbiamo adottato per giungere a quella soluzione”.

Jessica Bianchi

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