“Il Covid continua a colpire forte e a uccidere”

La testimonianza di Lorella Rossetti, coordinatrice infermieristica, e Martina Gavioli, infermiera, del reparto Covid-19 dell'Ospedale di Carpi: “tra i malati anche pazienti giovani. E per chi sta per morire una videochiamata in più può essere di grande conforto”.

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Sono quasi sempre tutti occupati i 24 posti letto del reparto Covid-19 di Carpi da quando, lo scorso 26 ottobre, ha dovuto riaprire con lo scoppio della seconda ondata pandemica. Tra i malati non ci sono solo anziani, ma anche adulti, ragazzi e perfino adolescenti. A testimoniarlo sono Lorella Rossetti e Martina Gavioli, rispettivamente caposala e infermiera del reparto Covid-19.

Quali sono le differenze che state riscontrando tra la prima e la seconda ondata?

Letà media dei malati: mentre nella prima fase era piuttosto elevata, oggi è scesa notevolmente. Solo poco tempo fa è stato ricoverato un minore”.

E per quanto riguarda il vostro carico di lavoro e di pressione psicologica?

Quello è sempre molto elevato. Dover accompagnare alla morte persone costrette all’isolamento è straziante. Facciamo tutto il possibile per alleviare il dolore dei pazienti e dei loro familiari. Anche una sola videochiamata in più può essere di grande conforto.  Solo pochi giorni fa abbiamo esaudito il desiderio di una figlia di vedere per l’ultima volta il padre 90enne con la barba appena fatta. Dobbiamo pensare anche a quelle che sembrano piccole cose ma che, in queste circostanze, non lo sono affatto”.

Quanto resta in media in ospedale un paziente Covid?

La durata del ricovero cambia da caso a caso ma, in generale, un malato Covid-19 non viene dimesso prima di 15 giorni. Tra i motivi principali del ricovero c’è l’insufficienza respiratoria che può durare anche alcuni giorni. Solo quando i parametri si sono stabilizzati e non sussistono altre problematiche possiamo dimettere il paziente”.

Il reparto Covid-19 è stato ricavato nel reparto di Medicina Prima. E i pazienti no Covid di Medicina Prima dove vengono curati?

Anna Morselli, infermiera del Day Service Internistico: “sono stati ricavati 11 posti letto per pazienti no Covid nell’area dell’ex chirurgia, e abbiamo sempre mantenuto il Day Service Internistico, ovvero il servizio di accesso alla diagnostica e alla terapia ambulatoriale per chi non necessita di ricovero. Inoltre, è stata attivato il Team Accessi Vascolari (TAV), ovvero una squadra specializzata negli accessi vascolari e venosi”.

Quando tutto sarà finito cosa avrete imparato da questa pandemia?

La forza del gruppo formato dalle diverse professionalità, e del supporto umano oltre che professionale. Ci si salva soltanto unendo le forze, ed è importante il contributo di tutti. Ci sosteniamo a vicenda, sperando che questo incubo chiamato Coronavirus finisca presto”.

Chiara Sorrentino

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