Pettirosso in prima linea

Ancora una volta il Centro Fauna il Pettirosso con i suoi volontari si è mobilitato al fianco di chi interviene con i mezzi ma, commenta Piero Milani, “soprattutto col cuore. Sui modesti mezzi del Pettirosso, acquistati col 5 per mille delle persone che ci amano, c’è sempre posto. Per tutti”.

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Ancora una volta il Centro Fauna il Pettirosso con i suoi volontari si è mobilitato al fianco di chi interviene con i mezzi ma, commenta Piero Milani, “soprattutto col cuore, gli impareggiabili Vigili del Fuoco, i ragazzi della Polizia stradale che improvvisando hanno dato aiuto alla gente. Siamo intervenuti perché il Pettirosso ha ricevuto tante chiamate dal coordinamento della Protezione civile dalle Polizie locali, ma soprattutto perché non lasciamo indietro nessuno e così siamo intervenuti per quella gente al freddo, senza luce, con l’acqua gelida intorno a casa, di giorno e notte”.
Prima è stata tratta in salvo una signora al 4° mese di gravidanza col marito, poi è stata la volta di una donna affetta da una grave patologia, il marito e i loro due cani e quattro gatti…


“La luce non c’è – racconta Piero Milani – e non si sa come farci aprire o sentire da chi è dentro all’abitazione ma grazie a una pertica abbiamo bussato a un vetro del piano superiore: che bello vedere la felicità di chi vede in te una speranza. E così prima un labrador di quasi 50 kg, un cane molto particolare perchè terrorizzato dall’acqua, ma anche lui si è fatto coraggio e ha nuotato fino alla barca e così uno dopo l’altro sono saliti tutti. Nel rientro una mamma preoccupata ha chiesto se c’era posto per lei e i suoi bambini di 3 e 7 anni… certo che c’è, sui modesti mezzi del Pettirosso acquistati col 5 per mille delle persone che ci amano c’è sempre posto. E così siamo arrivati al defender caricando il carico prezioso all’asciutto dove i parenti li stavano aspettando a noi non restava che passare al prossimo grido di aiuto un cane con crisi epilettiche e il suo padrone con tre gatti e così fino a sera”.


Intervenire in emergenza fa paura, ammette Piero Milani, ma è una paura di tutt’altro genere quella che teme di più: “vivo la paura di un bimbo al buio e al freddo con tutta l’acqua intorno a casa sua mentre guarda la preoccupazione negli occhi di mamma e papà, vivo la paura del capriolo rimasto isolato in mezzo a un torrente in piena su di una lingua di terra, vivo la paura del mio cucciolo… ma vivo la paura di non avere abbastanza tempo per completare la mia vita che ancora non conosco… Insomma vivo nella paura. Ma domani ricomincerò a scrivere un’altra pagina della mia vita”.

 

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