Numeri in aumento al Ps del Ramazzini

Come la chiusura del Pronto Soccorso di Correggio incide su quello di Carpi?

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L’onda d’urto causata dal Covid-19 ha comportato, nel mese di febbraio, la chiusura dei pronto soccorso degli ospedali di Correggio e Scandiano poiché non presentavano caratteristiche logistiche e strutturali adeguate ad affrontare lo tsunami che stava avanzando. Da allora il PS dell’Ospedale San Sebastiano di Correggio non ha ancora riaperto i battenti e lo rifarà presumibilmente solo quando verrà realizzata un’ulteriore struttura camera calda in prossimità dell’attuale. Come tale situazione si sta riverberando sul Pronto Soccorso dell’Ospedale Ramazzini? Quanti pazienti afferiscono a Carpi dall’area correggese? “Carpi e Sassuolo hanno subito un inevitabile aumento nel carico di lavoro. Leggere i dati però non è facile poiché le casistiche che afferiscono al Ps sono in forte aumento dopo il crollo dei numeri dei mesi scorsi legato all’emergenza Covid. Certo è che sin dall’inizio della chiusura di Correggio vi sono state varie centralizzazioni provenienti dal territorio reggiano direttamente sul Pronto Soccorso di Carpi”, spiega il dottor Stefano Toscani, direttore del Dipartimento Interaziendale di Emergenza Urgenza dell’Usl e dell’Azienda Ospedaliero -Universitaria di Modena (in foto). “Stiamo lavorando per integrare l’organico di personale medico e infermieristico impegnato nelle attività di PS e Medicina d’Urgenza di Carpi – prosegue il direttore – per garantire il mantenimento dei percorsi individuati a inizio pandemia e ancora in essere. Un’esigenza legata anche all’elevato afflusso di cittadini, con una quota non determinante ma significativa proveniente dal limitrofo territorio della provincia reggiana, afflusso che, tra agosto e settembre, è tornato ai livelli che si registravano prima dell’inizio della pandemia”. Oggi, conclude il dottor Toscani, con la riapertura delle scuole, il PS e la Medicina d’Urgenza del Ramazzini – e non solo – hanno di fronte una nuova e complessa sfida: “il ritorno in classe in presenza comporterà senza dubbio, come già accaduto in altri Paesi, basti guardare la Francia, a un aumento di nuovi positivi. Compito del Ps sarà quello di intercettare rapidamente, insieme ai medici di Medicina Generale e alle Usca, i casi sospetti e quelli conclamati affinchè possano essere isolati con tempestività i focolai nascenti attraverso una efficace indagine epidemiologica. L’intero sistema dell’Emergenza – urgenza sarà impegnato, facciamo in modo di non tornare ai livelli di marzo e aprile”.

Jessica Bianchi

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