L’ultimo fuori onda è stato trasmesso qualche giorno fa ed è valso il Tapiro d’oro a Bianca Guaccero per una gaffe sull’igiene intima. Il conduttore Flavio Insinna fu allontanato dopo un fuori onda in cui pronunciava frasi volgari e una bestemmia. Era stato riesumato durante la campagna elettorale quello che non fa certo onore a Trump per il modo in cui rivelava di trattare le donne. Più vicino a noi, per un messaggio vocale diffuso per errore in cui commentava l’aspetto delle colleghe, il vicesindaco di Modena ha rischiato il posto, ma è successo all’inizio di marzo e c’erano ben altri pensieri.
Insomma, i fuori onda sono estremamente pericolosi e scatenano reazioni incontrollate che possono portare alle peggiori conseguenze, dal licenziamento alle dimissioni. Chi ricopre un ruolo pubblico a maggior ragione dovrebbe sapere cosa rischia lasciandosi andare a sfoghi impulsivi in un’epoca in cui la tecnologia offre strumenti estremamente sofisticati per immortalare situazioni imbarazzanti o per registrare conversazioni compromettenti.
E le attenuanti non servono quando le bombe esplodono: non basta sottolineare il fortissimo stress vissuto in questi mesi, le difficoltà personali, la paura di essere contagiati, i timori legati al prossimo futuro per giustificare ciò che è successo quando mercoledì pomeriggio il Sindaco ha aperto la porta una prima volta per prendere a male parole i rappresentanti delle categorie economiche che stavano concordando con l’assessore competente i criteri della defiscalizzazione annunciata recentemente dal primo cittadino. Al primo monologo ne è seguito un secondo, ancora più veemente: il riferimento al nome di battesimo evitando di pronunciare il cognome non rende meno gravi le offese.
Siamo una comunità di persone responsabili e coscienti dell’emergenza che stiamo vivendo, sanitaria ma soprattutto economica e sociale. È il momento di lasciare da parte il rancore che divide per ritrovare la coesione che serve per affrontare il futuro. È questo che la città chiede al suo Sindaco: cose concrete e di affrontare i problemi che già c’erano ma che oggi sono diventati enormi, dalla maglieria al commercio, al problema della demografia. Da settembre sarà anche peggio.
Sara Gelli