Troppe regole non aiutano

Se è così complicato riuscire a riaprire le giostrine dei parchi, figuriamoci far ripartire tutto il resto.

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A Correggio è stata riaperta l’area giochi del Parco Espansione Sud, a Mirandola l’ordinanza del sindaco prevede la riapertura di tutte le aree gioco attrezzate nel territorio comunale, a Carpi rimangono le transenne attorno a giochi e giostrine.
Le linee guida sono uguali per tutti e comportano soluzioni particolarmente onerose per i Comuni perché si deve provvedere alla loro pulizia tutti i giorni, almeno una volta al giorno.
Il sindaco di Campogalliano Paola Guerzoni aveva affidato a Facebook il suo sfogo: “i parchi e le attrezzature sono tanti e non si può mandare qualcuno a pulire tutti i giorni. E se tre persone che hanno frequentato e toccato i giochi si ammalano di chi è la responsabilità? E poi la pulizia la si dovrebbe fare dopo ogni utilizzo altrimenti che senso ha? A queste condizioni i giochi vanno tenuti chiusi. Il punto è che devono cambiare le regole, cari governanti dei piani alti decidete una volta per tutte se fidarvi dei cittadini o se volete decidere anche il colore dei loro calzini. Gli adulti che accompagnano i bambini al parchetto, come in ogni altro posto all’aperto, ma anche al chiuso, devono essere responsabili di dove e come appoggiano le mani sugli oggetti, loro stessi e i bambini”.
A Correggio solo grazie alla disponibilità dei volontari del Centro Sociale Espansione Sud è stato possibile riaprire i giochi nel parco: si sono offerti gratuitamente di effettuare l’operazione ogni giorno per consentire ai bimbi del quartiere di tornare a giocare all’aria aperta. Spazzole e detersivi sono stati acquistati dal Comune di Correggio.
A Mirandola con un’ordinanza del sindaco Alberto Greco (n° 110 del 3 giugno) è stata disposta “la riapertura delle aree gioco attrezzate nei parchi, giardini e aree pubbliche nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalla normativa nazionale e regionale in materia” ma senza andare troppo per il sottile. A fronte di linee guida pressoché impraticabili per un Comune, le attrezzature sono di nuovo disponibili ma senza che siano previsti interventi quotidiani di pulizia. Si trovano all’aperto, ci penserà la pioggia.
Se è così complicato riuscire a riaprire le giostrine dei parchi, figuriamoci far ripartire tutto il resto.
Sara Gelli