Un vicario generale, monsignor Gildo Manicardi, in gran spolvero nonché vero animatore della Festa del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, quello che ha tenuto banco nella sede della Fondazione Fossoli (presente la vice presidente Cleofe Filippi), delegato dal vescovo monsignor Elio Castellucci, amministratore apostolico della Diocesi, seduto al suo fianco, nel rispondere alle domande dei cronisti.
Un sacerdote che molti dei giornalisti presenti hanno pronosticato, sottovoce, come possibile nuovo vescovo a Carpi o in un’altra Diocesi. “Le zone parrocchiali della Diocesi carpigiana sono mummificate – ha esordito Don Gildo – e vanno riviste e modificate nei loro confini”, annunciando prossimi sostanziali cambiamenti nella struttura della Chiesa carpigiana e una serie di iniziative pubbliche di grande sostanza e significato per i prossimi mesi, in occasione del 75° anniversario della morte di Odoardo Focherini e nel contesto della Festa del Patrono di Carpi. Tra queste, spiccano un convegno fissato il 23 maggio in Cattedrale appunto in onore di Focherini, da Don Gildo definito “l’uomo più importante di Carpi dell’ultimo secolo e non certamente Dorando Pietri”, con l’intervento di studiosi per parlare del suo tempo e della Carpi di oggi, ma anche per ricordare quanti affiancarono Focherini nella sua nobile attività di salvare la vita di molti ebrei perseguitati, come don Sala, monsignor Della Zuanna, il parroco don Venturelli ucciso a Fossoli dopo la Liberazione in circostanze mai chiarite, Mamma Nina e don Ivo Silingardi, “con l’obiettivo di far prevalere la verità cristiana sull’odio e la violenza”. All’evento farà seguito una cena comunitaria in piazza sotto una tensostruttura, organizzata da tutte le parrocchie della Diocesi al fine di avvicinarle e di avvicinare i fedeli (una sorta di cena sotto le stelle come si faceva un tempo per la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche della cucina modenese). Infine, un’iniziativa senza precedenti nella storia della Chiesa carpigiana: un pellegrinaggio notturno (una sorta di mini maratona, come l’ha definita lui stesso), che da Campagnola, località legata a Carpi da San Bernardino da Siena, raggiungerà l’ex campo di concentramento di Fossoli attraverso via Grilli, dove lo stesso Focherini è stato prigioniero nel 1943 prima del trasferimento nel lager tedesco dove trovò la morte, per raggiungere poi la Parrocchia di San Giuseppe. L’obiettivo dichiarato di tutte queste iniziative è quello di giungere in tempi rapidi alla santificazione di Focherini.
La giornata in onore del patrono dei giornalisti è iniziata in mattinata nella Chiesa dell’Adorazione (frequentata a suo tempo da Odoardo e dalla moglie Maria Marchesi) con la messa concelebrata dal vescovo monsignor Erio Castellucci e da monsignor Gildo Manicardi. I due hanno esortato i giornalisti a non tagliare le radici della memoria, a fare attenzione alle parole che usano, a non dare ascolto a chiacchiere e pettegolezzi ma, soprattutto ora, alle fake news e i giovani a non restare vittime o prigionieri di tastiere e telefonini. Poi la foto di rito davanti a maxi fotografie allestite nella sede della Fondazione (in occasione della Giornata della Memoria) che mostrano il dramma degli esuli giuliano-dalmati costretti durante e dopo la fine della guerra a fuggire dalle zone assegnate alla Jugoslavia (molti di loro trovarono poi rifugio nelle baracche dell’ex campo di Fossoli) e l’eccidio di migliaia di italiani gettati vivi nelle foibe carsiche dai militari del regime comunista di Tito. Annunciata infine la nomina di don Fabio Barbieri, attualmente parroco di Quartirolo, a nuovo parroco di Mirandola dopo il trasferimento di don Segalina in Vescovado a Carpi per dirigere l’Ufficio Sostentamento del Clero.
Cesare Predella