Enerplan per Liu Jo

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*b*Enerplan*b* è la “creatura – il progetto” dell’ing. *b*Corrado Faglioni*b* Presidente della Società di Carpi, che si racconta e soprattutto ci racconta la sua avventura da imprenditore e le sue scelte di affiancare il suo marchio al mondo dello sport e in particolare alla Liu-Jo Volley.

Elaborazione di un progetto, questo, sinteticamente è lo scopo della Società Enerplan, attività svolta da anni, ogni giorno con sempre maggiore motivazione, voglia di migliorare, di confrontarsi, di trasmettere le conoscenze, di insegnare ma anche di imparare, con tanta umiltà e sacrificio, un insieme di caratteristiche e aspetti tipici del mondo dello sport.
L’ing. Corrado Faglioni crede fortemente nel progetto di team, di rispetto e sacrificio, valori fondamentali per raggiungere qualsiasi obbiettivo.
*b*Ci racconti la storia di questa azienda e anche di Lei*b*
Ho iniziato la mia attività professionale nel 1989 presso lo studio tecnico Unigruppo di Carpi nel quale mio papà Paolo era socio e mi sono occupato subito di progettazione di impianti elettrici e termoidraulici essendo laureato in Ingegneria Elettrotecnica. Mi sono appassionato a questo lavoro lì, dove già si operava con buona “multidisciplinarietà” essendo uno studio con 5 soci che si occupavano sia di progettazione edilizia che di impianti. Unitamente a questo impegno principale, nel tardo pomeriggio, andavo all’Università di Bologna per lavorare assieme ad alcuni docenti che mi avevano voluto con loro dopo la mia laurea a pieni voti con lode. Ho, quindi, avuto modo di conoscere e lavorare a fianco del Prof. Zanobetti, uno dei massimi esperti italiani di economia e finanza applicate all’ingegneria, oltre che docente di centrali elettriche e nucleari. Rientravo a tarda notte, dopo ore passate in Istituto a sviluppare ricerche sulle simulazioni dei grandi sistemi elettrici. In contemporanea ebbi anche la fortuna di insegnare per alcuni anni all’Università di Modena, alla neonata facoltà di Ingegneria, collaborando con un docente a contratto proprio nell’ambito di Economia dell’Ingegneria. Lì mi sono appassionato di finanza ed economia e così ho iniziato un inconsueto duplice percorso di approfondimento delle tematiche economico-finanziarie, in particolare matematica finanziaria, e dell’ingegneria vera e propria.
Dopo questi impegnativi inizi su più fronti, nel 1992 decisi di iniziare autonomamente l’attività di libero professionista aprendo uno studio professionale a Carpi e questo è stato l’inizio di un cammino in cui ho iniziato a sviluppare la progettazione energetica ed impiantistica di edifici civili ed industriali, a cui pian piano mi sono dovuto dedicare a tempo pieno per i crescenti impegni, abbandonando definitivamente l’ambito universitario. Nel 2000, dopo avere già raggiunto una dimensione discreta di studio professionale con 13 dipendenti, complice la attuazione completa della legge Merloni sugli appalti pubblici, che dava per la prima volta la possibilità di costituire società di ingegneria di capitali in Italia, mi lanciai nel progetto Enerplan con due chiari obiettivi: realizzare un progetto che valorizzasse un gruppo di lavoro e costituire una società di capitali in cui coinvolgere progressivamente i giovani che altrimenti passano come meteore (specie i più validi) negli studi professionali. E così è nato il progetto “Enerplan”, dapprima unicamente orientato alle discipline che mi erano proprie ovvero tutte le tecnologie di energia ed impianti, poi nel 2004 fu condotta a termine una importante fusione, inglobando in Enerplan lo studio di mio papà, Unigruppo Impianti. Si costituiva un gruppo di quasi 25 persone che operava, ora, sia in ambito edilizio che impiantistico, dando completezza al servizio. Dopo l’inaugurazione della nuova sede nel 2005 si sviluppa progressivamente la società che oggi opera a tutto campo nella progettazione di edifici industriali, residenziali, del terziario ed infrastrutture con il grande valore aggiunto di riassumere in una unica entità competenze professionali che altrimenti il cliente deve ricercare fra svariati studi professionali. I vantaggi sono opere con tempi di progettazione e realizzazione decisamente più contenuti rispetto allo standard normale.
Oggi sono il Presidente di una società di ingegneria di quasi 35 tecnici fra laureati e diplomati in varie discipline che fattura circa 2,5 milioni di Euro all’anno, progettando opere per circa 30-35 milioni di Euro all’anno.
*b*Prima esperienza di sponsorizzazione?*b*
Senz’altro la prima esperienza di sponsorizzazione importante, nata per un motivo. Credo che la forza della nostra società debba ricondursi al “Team”, concetto su cui stiamo cercando di lavorare per motivare i tecnici agli obiettivi comuni. Seguire da vicino un team sportivo, come una squadra di volley, permette di capire i valori del “team”, permette di trovare similitudini e genera entusiasmo e coesione ulteriore nel gruppo di lavoro. Anche vivere emozioni e successi condivisi, non solo professionali, crea affiatamento e spirito di squadra. Preferisco associare a Enerplan un gioco di squadra come il volley, dove non si oppone lo scontro fisico, ma si esercitano l’intelligenza, la tattica, il controllo dell’emotività, l’allenamento per il raggiungimento degli obiettivi, come nella nostra attività!
Vogliamo convincere il cliente con la qualità del nostro lavoro, ispirato a principi etici che sono una bandiera che vogliamo tenere alta in un ambiente particolarmente inquinato come quello in cui operiamo. Etica e piacere in ciò che facciamo sono i nostri valori principe che speriamo di trasporre anche in questa esperienza sportiva.
La valorizzazione dei giovani sotto la guida dei più esperti (come mio papà, per esempio, che vanta oltre 45 anni di attività professionale) costituisce una grande occasione di crescita per giovani tecnici che desideriamo facciano un cammino con noi per valorizzare le loro idee, che saranno sempre più innovative di quelle di chi è venuto prima.
*b*Chi è oggi lo sponsor? Un tifoso, un appassionato, comunque un imprenditore?*b*
Per come sono io un giusto mix: il tifoso ci mette il cuore, l’imprenditore deve fare scelte oculate ed essere più oggettivo. E’ quello che oggi si chiama “intelligenza emotiva”, ovvero fare le cose ragionate ma con l’entusiasmo di chi ci mette il cuore. Voglio fare le cose con entusiasmo, non sono legato agli obiettivi raggiunti, ne cerco sempre di nuovi.
*b*Come nasce la decisione di sponsorizzare una squadra di pallavolo femminile?*b*
E’ uno sport che interpreta bene fondanti principi del mio modo di concepire il nostro lavoro, inoltre perché ho incontrato un presidente carico di entusiasmo e voglia di fare che ha raccolto uno sponsor che stimo molto e del quale avevo certezza di obiettivi seri e prestigiosi. Le nostre scelte sono meditate e selettive, dato il tipo di lavoro che svolgiamo, volto ad acquisire la massima fiducia del Committente che ci affida in gestione importanti investimenti ed in qualche modo affida parte del suo futuro a noi quando dobbiamo progettargli un’opera che risponda a certe sue esigenze di oggi e di domani. Per questo guardiamo con interesse ad una presenza discreta ma di qualità per il nostro marchio.
*b*Oggi, con la crisi, considerate strategica la sponsorizzazione sportiva?*b*
Difficile con l’attività che svolgiamo attendersi un ritorno diretto da una sponsorizzazione sportiva, ma è importante dare dimostrazione di una presenza di qualità ed affiancare sponsor prestigiosi. La comunicazione tramite un veicolo come lo sport ritengo sia una delle migliori occasioni di visibilità seria e professionale per una società come la nostra, per renderci visibili in modo non banale ma in un contesto finalizzato ad un obiettivo sportivo.
Meglio iniziative concrete a cui associare il nostro marchio. L’anno scorso, per esempio, abbiamo organizzato direttamente un concerto gospel aperto alla cittadinanza: un altro modo per operare nella comunità associando il nostro nome e marchio.
*b*Il suo “in bocca al lupo” per il prossimo anno della Liu-Jo e cosa si augura dalla prossima stagione?*b*
Mi auguro che le ragazze ci sappiano regalare emozioni come quest’anno: siamo nell’olimpo del volley italiano e forse … mondiale, pertanto già esserci è un sogno. Grinta e voglia di vincere, con il cuore del Presidente Astarita e la determinazione del main sponsor LIU-JO sono convinto faranno ruggire le “Tigri”
L’importante è non montarsi la testa e lavorare con molta umiltà e determinazione.

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