Vigili del Fuoco: una situazione drammatica la loro, che il Governo inspiegabilmente ignora e che si ripercuote negativamente sulla sicurezza dei cittadini. Da anni Tempo denuncia la carenza di pompieri sul territorio e le gravissime conseguenze che ciò comporta. Sinora Santa Barbara ha fatto il miracolo ma, appellarsi ai santi, non è sufficiente.
Alle 19,30 di mercoledì 23 febbraio nei tre capannoni della Unicom di Modena si è scatenato l’inferno. Non si è salvato nulla. Gli scoppi delle bombole di acetilene e gpl hanno amplificato il rogo che ha distrutto le strutture e il materiale edile che vi era custodito. Intaccato dall’incendio anche l’edificio confinante dove ha sede la Porsche. Insomma un disastro che, per essere domato, ha richiesto l’intervento di nove squadre di Vigili del Fuoco provenienti da tutta la Provincia di Modena, più tre da Bologna. “Siamo stati fortunati – ha dichiarato Silvano Patrocli, segretario provinciale della Fns-Cisl di Modena – perchè la chiamata è arrivata alle 19,30 ovvero a cavallo dell’avvicendamento dei due turni di lavoro e questo ci ha permesso di schierare il doppio degli uomini. Se l’allarme fosse arrivato poco dopo, invece di 60 professionisti schierati, a Modena Est ce ne sarebbero stati soltanto 30”. Il problema è che fino alle 3 del mattino, tutta la Provincia è rimasta scoperta. “Il comando di Modena e i distaccamenti di Carpi, San Felice, Vignola e Sassuolo erano deserti perchè non avevamo più uomini. A coprire le province di Modena, Reggio e Parma c’era soltanto l’austoscala di Parma, poichè quella di Carpi è da oltre una settimana in riparazione a Brescia – mezzo sostituito con quello in dotazione a Pavullo, risalente ai primi Anni ‘80, scoppiato su un incendio – così come quella di Reggio Emilia”. Mezzi inaffidabili, obsoleti e un organico ormai ridotto all’osso a seguito dei pensionamenti previsti nei primi mesi del 2011. “A livello provinciale – continua il sindacalista – dei 24 capireparto, a cui è affidata la gestione del soccorso, dello scorso anno non c’è più l’ombra. Tutti pensionati e nessuno di loro è stato rimpiazzato. Alla fine del 2010 sono andati in pensione 4 capisquadra, altri 3 li seguiranno entro la fine di marzo, resteranno in servizio solo 9 capisquadra per turno a livello provinciale (quindi 36 operativi in tutto), mentre la pianta organica ne prevede 63. A Modena ci sono soltanto 220 vigili permanenti suddivisi tra il Comando e 5 sedi distaccate. A fine marzo arriveranno 44 vigili – nuovi, privi di patente e senza alcuna conoscenza del territorio – che prenderanno il posto di altrettanti permanenti fuori sede che saranno trasferiti. E intanto i pensionamenti continueranno… la situazione è insostenibile”. Se in concomitanza con l’incendio di Unicom si fosse scatenato un altro rogo importante non ci sarebbero stati vigili in Provincia, pronti a intervenire. Non abbiamo bisogno di un disegno per comprendere la gravità della situazione. “Se non arrivano i pompieri, non arriva nessuno. Il nostro terrore è che accadano due fatti gravi in contemporanea, perchè in quel caso non avremmo gli uomini necessari per gestire l’emergenza”, continua Patrocli. Intanto il parlamentare del Pd Ivano Miglioli ha presentato l’ennesima interrogazione al ministro Maroni, nella quale chiede di sapere se e come il Ministero dell’Interno “intenda intervenire su tale grave situazione, provvedendo a completare almeno parzialmente con relative assunzioni le piante organiche del comando provinciale dei pompieri di Modena oggi largamente inadeguate”. Ma la vera domanda – ben più inquietante – è un’altra: il Governo ha forse intenzione di “sopprimere” il corpo dei Vigili del Fuoco? Il dubbio è lecito se si considera che in Provincia, a fronte di 220 permanenti, contiamo ben 500 volontari, a cui quest’anno se ne uniranno altri 60. Volontari di nome ma non di fatto, dal momento che il Ministero dell’Interno, nel 2010, solo per la nostra provincia, ha sborsato per loro 930mila euro. E se consideriamo che ogni giorno, in Italia, operano, 4mila volontari, il costo è presto fatto. Ci sono i soldi per loro e non per pagare gli straordinari dei professionisti o per sostituire preistorici mezzi di soccorso? Qualcosa non quadra. Ma il Governo tace. “Da Lega e PdL non abbiamo mai ricevuto risposte – conclude Patrocli – noi vorremmo sapere quale destino ci riserva il futuro. Vogliono far scemare il corpo, soppiantandolo con quello dei volontari? Che ce lo dicano. In caso contrario, che potenzino i mezzi e le risorse umane altrimenti oltre alla nostra, anche la sicurezza della cittadinanza sarà sempre più a rischio”.