Smantellato completamente il Campo Tende del Piazzale delle Piscine e “richiamati” in città i carpigiani che dopo il sisma erano stati alloggiati negli alberghi. Per tutti una sistemazione più consona ovvero un alloggio reperito sul mercato cittadino dall’Ente Locale in base a un apposito Bando pubblico. I circa 300 sfollati, di cui oltre l’80% costituito da stranieri, saranno quindi ricollocati in appartamenti di Carpi e avranno l’affitto pagato dall’Amministrazione (che verrà poi a sua volta liquidata dalla Protezione Civile). Finalmente a 5 mesi dal sisma, anche per gli oltre 1.200 cittadini che hanno deciso di arrangiarsi facendo richiesta di Cas, c’è una buona notizia. Tutti gli aventi diritto sono stati liquidati, ciò significa che i contributi relativi a giugno e luglio, stanno arrivando nelle tasche dei carpigiani. I nuovi Cas, ovvero quelli di competenza regionale invece, dovrebbero iniziare a essere erogati a partire dalla fine di novembre. Ciò significa che se tutto va bene, entro Natale, le famiglie carpigiane riceveranno il contributo di autonoma sistemazione relativo ai mesi di agosto e settembre… Di questo passo, considerato che il pagamento sarà bimestrale, molti faranno probabilmente in tempo a rientrare nelle proprie abitazioni, prima di aver incassato quello che gli spetta. Nel frattempo, mentre l’oscuramento mediatico sull’Emilia terremotata è ormai totale e un nuovo sisma, quello tra Basilicata e Calabria, ha tenuto banco nei Tg nazionali, sul nostro territorio molti nodi stanno venendo al pettine. A Fossoli, ad esempio, in due palazzine – il cui danno è classificato E grave – qualcosa non torna. Gli ingegneri responsabili del progetto di ripristino non trovano le colonne portanti presenti nel progetto degli edifici. Il disegno del progetto infatti, così come quello di fine lavori depositato in Comune, prevede che le colonne portanti arrivino al secondo piano, in realtà si fermano al primo. Accanto alle ovvie responsabilità del direttore del cantiere, in che posizione si pone il tecnico dell’Ente Pubblico preposto al controllo? L’assessore all’Urbanistica, Tosi, è lapidario: “il tecnico comunale verifica che l’edificio sia congruo rispetto al progetto depositato. Non sono previsti carotaggi per dare l’abitabilità. Si verifica che la documentazione presentata sia a norma di legge e che volumi e destinazioni d’uso siano corrette. Sono il progettista e il direttore dei lavori che si devono assumere le responsabilità a fronte di eventuali anomalie di cui, io, personalmente, non ho comunque avuto notizia”. Ovvio che molti non denuncino questo malcostume: scegliere le vie legali per chiedere giustizia infatti, significherebbe allungare a dismisura i tempi di rientro in casa, al momento unica priorità per chi, dallo scorso 29 maggio, non ha potuto rimetter piede nella propria abitazione. Ad oggi quali sono i tempi che si prospettano per vedere approvati dal Comune i progetti di ripristino e consolidamento degli edifici compromessi dal terremoto? Ce la farà l’Ufficio tecnico a licenziare la mole di pratiche che pioverà in un sol colpo? “Ad oggi – mercoledì 31 ottobre – sono arrivate solo 4/5 pratiche relative alla ristrutturazione di edifici con danni in classe B e C. Il boom arriverà tra il 15 e il 30 novembre”, continua Tosi. Ma ci sono le forze necessarie per far fronte al paventato boom? “La Regione al momento ha individuato l’agenzia che dovrà occuparsi della selezione del personale aggiuntivo da mettere a disposizione dei comuni del cratere (nel territorio dell’Unione dovrebbero giungere circa 22 unità)”. Sufficiente o no, il personale in forze al Comune dovrà riuscire a licenziare tutte le pratiche secondo i tempi previsti dalla normativa stessa: ovvero 30 giorni (al massimo) dal momento della presentazione. Che la Regione decida di introdurre alcune deroghe? Il dubbio sorge. Una cosa invece è certa: gli agenti di Polizia Municipale di Milano, alloggiati da giugno presso i locali della Polisportiva D. Pietri, stan tornando a casa…
Jessica Bianchi