Incontro del Movimento di Comunione e Liberazione Carpi

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Il Movimento di Comunione e Liberazione organizza mercoledì 14 novembre alle ore 21, presso il Cinema Teatro Eden di Carpi un incontro testimonianza dal titolo “Dio ha parlato. Ma come può saperlo l’uomo?”. Parteciperanno Rose Busingye, infermiera ugandese fondatrice del Meeting Point di Kampala, e don Ivo Silingardi, fondatore di molte opere cattoliche di Carpi dal dopoguerra ad oggi. Con loro ci sarà il Vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, che aiuterà a fissare i passi del cammino dell’Anno della fede a partire dai racconti di don Ivo e Rose, due persone che hanno destato intorno a sé interesse per Gesù Cristo. Luigi Giussani, fondatore del movimento di Cl ebbe a dire nel 1987 che “ciò che manca [nella Chiesa] non è tanto la ripetizione verbale o culturale dell’annuncio. L’uomo di oggi attende, forse inconsapevolmente, l’esperienza dell’incontro con persone per le quali il fatto di Cristo è realtà così presente che la vita loro è cambiata. E’ un impatto umano che può scuotere l’uomo di oggi: un avvenimento che sia eco dell’avvenimento iniziale, quando Gesù alzò gli occhi e disse: ‘Zaccheo, scendi subito, vengo a casa tua’”.
Al recente Sinodo sulla nuova evangelizzazione, don Julian Càrron, successore di don Giussani alla guida di Comunione e Liberazione, ha aggiunto: “Allora come oggi, solo una creatura nuova, un testimone di una vita cambiata può suscitare di nuovo la curiosità per il cristianesimo: vedere realizzata quella pienezza che uno desidera raggiungere, ma non sa come. Uomini nuovi che creano luoghi dove ciascuno possa essere invitato a fare la verifica che fecero i primi due sulla riva del Giordano: ‘Vieni e vedi’”.
L’incontro organizzato a Carpi vuole dunque essere l’opportunità preziosa di incontrare due “uomini nuovi” capaci di esprimere l’impatto umano che occorre per ridestare la fede. Il tema scelto per la serata, “Dio ha parlato. Ma come può saperlo l’uomo?” è una ripresa del discorso di Benedetto XVI all’apertura del Sinodo, l’8 ottobre scorso: “Dio ha parlato, ha veramente rotto il silenzio, si è mostrato, ma come possiamo far arrivare questa realtà all’uomo di oggi, affinché diventi salvezza?”
L’esperienza di don Ivo, generatrice di opere per il popolo carpigiano, e quella, vissuta da Rose Busingye, nelle situazioni drammatiche dell’Uganda, sono esempi da proporre, affinché, come dice ancora il Sommo Pontefice nel suo discorso, “Il cristiano non deve essere tiepido. […] il più grande pericolo del cristiano non [è] che dica di no, ma un sì molto tiepido. […] La fede deve divenire in noi fiamma dell’amore, fiamma che realmente accende il mio essere, diventa grande passione del mio essere e ciò accende il prossimo”.