Piogge battenti dalla sera di martedì 27 novembre stanno investendo Modena, Reggio Emilia e, soprattutto, l’Appennino: dalla mezzanotte di mercoledì 28 novembre fino alle ore 14.00 il pluviometro dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha raccolto complessivamente 18 mm di pioggia, a cui si aggiungono 9.1 mm scesi nella giornata di martedì 27.
“Sono in realtà – afferma il meteorologo Luca Lombroso – quantitativi ancora relativamente modesti, che non superano il primato del giorno più piovoso del 2012, registrato a Modena lo scorso 11 novembre con 46.5 mm”.
Più abbondanti le piogge in Appennino, dove attorno al crinale si segnalano valori anche superiori ai 100 mm di precipitazioni scese dalla serata di martedì 27 novembre. “Anche in questo caso – continua Luca Lombroso – le piogge, pur consistenti, sono inferiori a quelle dell’episodio dello scorso San Martino e, quindi, non straordinarie e nemmeno anomale”.
Il fenomeno che più ha stupito gli esperti è stato il temporale di oggi mercoledì 28 novembre a Modena e di ieri sera martedì 27 novembre a Reggio Emilia: tuoni e fulmini a novembre infatti erano manifestazioni rare, anche se ultimamente i temporali tardo autunnali e, perfino, invernali sono comparsi più spesso, in linea coi cambiamenti climatici e il global warming.
“L’attività temporalesca – precisa Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – è sintomo di un comportamento quasi primaverile dell’atmosfera. Infatti le temperature non sono affatto basse: basti pensare che la temperatura di mercoledì notte 28 novembre a Modena, pari a 11.4°C, è di ben 7°C oltre la media stagionale. Meno vistosa l’anomalia diurna con una massima di 12.6°C presso la stazione storica dell’Osservatorio, a causa della copertura nuvolosa, che equivalgono a + 4°C rispetto al riferimento stagionale”.
Previsioni. Le piogge è previsto continueranno ancora per tutta la giornata odierna di mercoledì 28 novembre, per l’azione di “Heike”, un profondo ciclone mediterraneo, con la classica situazione da piogge intense. Le temperature ancora troppo alte impediscono l’arrivo di neve in Appennino, in quanto lo zero termico si mantiene sopra a 2.300 m . Domani giovedì 29 novembre avremo ancora precipitazioni, ma meno intense. Inizieranno, invece, a scendere le temperature con modesta imbiancata di neve oltre i 1500 m. Poi, nelle giornate successive assisteremo ad un ulteriore calo della temperatura cui si accompagnerà il rischio, o speranza, – secondo i punti di vista – di un po’ di neve a quote anche di 800-1000 m venerdì e, forse, sui 500-600 m nel fine settimana. Non sarà, tuttavia, grande gelo anche se le temperature caleranno di 6-8°C. “Il crollo delle temperature – avverte Luca Lombroso – si farà avvertire, ma dato che ora viaggiamo con valori molto sopra la media, l’abbassamento cui assisteremo non sarà altro che il ritorno alla normalità dell’inverno, che infatti sul calendario meteorologico inizia il primo dicembre”.