La moda che torna di moda

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In occasione del terremoto, tutto il materiale è stato trasferito. Riviste, book, fotografie, volumi, campioni di tessuto e disegni sono stati messi al sicuro per evitare che venissero danneggiati. E in quell’occasione è maturata l’idea di valorizzare quella preziosa documentazione affinché possa tornare utile a chi oggi lavora nel settore del Tessile – Abbigliamento e a chi si cimenterà nell’impresa in futuro.
Il progetto si chiama Labirinto della moda, perché così si è sempre chiamato l’archivio del Citer, ed è stato lanciato ufficialmente lunedì 28 gennaio presso l’Auditorium della Biblioteca Loria: il primo passo consiste nell’organizzazione dei materiali non ancora catalogati, il ripristino di quelli eventualmente danneggiati, la collocazione in scaffali adeguati a una fruizione efficace alla quale contribuirà in modo determinante la digitalizzazione di tutto il materiale. Labirinto della moda assumerà così la fisionomia di un centro di documentazione con postazioni multimediali dalle quali sarà possibile accedere al prezioso archivio di materiali per attività di studio e progettazione utile alle imprese.
Successivamente, il Labirinto della moda si configurerà come un centro di tipo culturale per la promozione di mostre, convegni, percorsi monografici su tematiche inerenti il sistema moda. Infine, l’aspirazione è quella di farne un vero e proprio laboratorio creativo per giovani progettisti, stilisti e studenti moda.
Labirinto della moda nasce per essere a disposizione degli operatori del settore, imprenditori, operatori moda, stilisti, creativi, studiosi e ricercatori per le attività di consultazione, ricerca e sviluppo di collezioni e prodotti moda e troverà una sua collocazione presso la sede di Carpiformazione a Carpi, in via Carlo Marx, 131. La presentazione dell’archivio da parte della curatrice, Deanna Borghi, ne ha evidenziato la sua importanza: vi è conservato tutto ciò che è stato prodotto e acquisito dal Citer, il Centro Informazione Tessile, in trent’anni (1980-2009), fra cui 1.500 books e 25mila riviste che raccontano i percorsi della moda degli ultimi cinquant’anni; l’archivio dei punti maglia (20mila) conservati in raccoglitori, testimonianza delle molteplici tipologie di lavorazione e disegni che rappresentano la creatività abbinata alla tecnologia, da toccare con mano; l’archivio dell’ECC, Ente Comunale di Consumo; l’archivio Sb Studio (1960-’90) e l’archivio dell’imprenditrice Tiziana Forti (1960-2000). Le simulazioni elaborate da Deanna Borghi (vedi immagini) ben illustrano il potenziale utilizzo dei materiali per le attività di ricerca, sviluppo e progettazione di collezioni moda.
Sara Gelli

La storia del Tessile – Abbigliamento in città
Un’occasione da cogliere al volo

“Questa è un’iniziativa importantissima – sottolinea l’assessore Simone Morelli – per il territorio carpigiano: si tratta di materiale archivistico relativo agli ultimi 50 anni del Tessile – Abbigliamento locale, quindi è la storia della nostra città. Diventa utile e necessario rimettere mano alla documentazione per renderla fruibile, in modo tale che imprenditori e studenti abbiano la possibilità di confrontarsi col passato per proiettarsi nel futuro perchè tutto il materiale conservato oggi all’interno del Labirinto della moda può essere fruito per creare nuove collezioni e nuove tendenze”. Parla rivolto alla platea dove sono numerosi gli studenti del Corso Moda dell’Istituto Vallauri, meno numerosi gli imprenditori. Concretezza e utilità sono, secondo l’assessore, i tratti distintivi del progetto. “Sempre più attori privati devono crederci. Se è vero che il pubblico non risolve la vita alle imprese, è altrettanto evidente che può rappresentare un ausilio forte”. E, convinto dell’importanza del progetto, insiste sul coinvolgimento degli imprenditori “che verranno invitati in altre sedi”.
Labirinto della Moda rientra nei progetti di Carpi Fashion System, il tavolo costituito dalle associazioni di categoria col finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi.
“Dobbiamo ringraziare Democenter Sipe con cui abbiamo collaborato al bando Distretti 2 della Regione Emilia Romagna. Grazie all’aggiudicazione di questo bando, abbiamo avuto la possibilità di stanziare risorse utili per far sì che venga finalmente ricreato e portato alla luce questo materiale immenso che abbiamo su Carpi. Un archivio forse unico in Europa in grado di raccontare la storia del nostro distretto ma non solo. Sicuramente è una possibilità forte per il presente e per il futuro”.