Sisma e ‘ndrangheta: Aimag interviene

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Aimag, azienda municipalizzata di Mirandola impegnata nella rimozione delle macerie nel post terremoto in Emilia, interviene sul presunto affidamento del trasporto di questi materiali ad aziende vicine alla ‘ndrangheta, come sostenuto dall’articolo di Giovanni Tizian in edicola domani su L’Espresso. “Nella situazione di grave emergenza determinata dal sisma – si legge nella nota della municipalizzata – Aimag ha prodotto uno sforzo eccezionale per la rimozione delle macerie. I lavori sono stati affidati ai gestori dei servizi pubblici secondo quanto disposto dal Decreto 74/2012, convertito in legge 122/2012. Aimag – prosegue ancora la nota – ha indetto una gara da cui è emersa la graduatoria di cui le prime cinque imprese hanno svolto attività di raccolta e trasporto delle macerie.  Per tutte le aziende partecipanti alla gara – precisa ancora la nota – è  stata regolarmente accertata la presenza dei requisiti previsti dalla normativa vigente. In particolare, per tutte è stato acquisito, dalla Camera di Commercio, il certificato antimafia”. “Nell’ambito delle misure previste dal Protocollo Regionale sulla legalità a cui Aimag ha aderito – continua il comunicato – in data successiva all’aggiudicazione è stata pubblicata la ‘white list’, che individua le aziende autorizzate ad operare nell’ambito della ricostruzione post sisma. Tutte le aziende che hanno operato nella raccolta e rimozione macerie nel territorio Aimag erano presenti nella stessa. In data 28 dicembre 2012 Aimag ha ricevuto una comunicazione  dalla Prefettura di Modena in cui si dichiarava che le istanze di iscrizione alla white list da parte delle società GE.CO srl e F.lli Baraldi erano state respinte. A seguito di questo provvedimento Aimag ha sospeso immediatamente l’affidamento dei lavori alle due
società e tutti i pagamenti non ancora effettuati. I controlli effettuati in occasione della gara, dello svolgimento delle attività e la tempestività con la quale Aimag si è adeguata ai provvedimenti della Prefettura – conclude la nota – testimoniano l’attenzione ai principi di legalità negli appalti”.

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