La Goldoni di Migliarina cercherà di fronteggiare la crisi andando alla conquista di nuovi mercati. Per farlo ha avviato una ristrutturazione produttiva e organizzativa, coinvolgendo anche gli oltre 300 dipendenti, con l’obiettivo immediato di piazzare le proprie macchine in un mercato in espansione come la ex Jugoslavia. Senza però delocalizzare la produzione: “Ci internazionalizziamo, ma restiamo dove siamo nati”, chiariscono in azienda. Il 22 febbraio la Goldoni SpA inaugurerà un nuovo punto vendita diretto in Croazia, a Buje – Plovanija. Si chiamerà Goldoni Machina Tractoria e, secondo le previsioni, immatricolerà 100 macchine l’anno in Croazia, per un fatturato di 2 milioni di euro; stesse previsioni anche per la vicina Slovenia, raggiungendo così nel 2013 un fatturato complessivo di 4 milioni di euro. Ma non è tutto: il progetto slavo dell’azienda modenese prevede che, nell’arco dei prossimi tre anni, circa 500 trattori all’anno siano venduti nei Paesi della ex Jugoslavia, per un fatturato complessivo di 9 milioni di euro.
In ex Jugoslavia il marchio Goldoni è conosciuto ormai da molti anni, con rapporti commerciali in Serbia, Bosnia, Macedonia, Montenegro e Kosovo, dove l’agricoltura è ancora un settore fondamentale dell’economia e del Prodotto Interno Lordo. La Serbia è anche la porta d’ingresso nel vero, enorme mercato dell’Est europeo: la Russia, dove Goldoni, grazie anche alla caduta dei dazi doganali fra i due Paesi, già dal 2013 prevede di poter vendere dai 250 ai 300 trattori ogni anno, per un valore di 5 milioni di euro.
In foto Leo Goldoni