Nemico pubblico

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Nessuna contestazione sostanziale ha accolto il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, lo scorso 13 febbraio nella sala civica De André di via Mazzini, a Rovereto. Il nemico numero uno, per la gente, continua a essere lo Stato. Un Governo ragionieristico, padre padrone che non allenta il pugno di ferro nemmeno sui comuni terremotati. “Il prossimo Governo – tuona Errani – pensi ai Comuni del cratere, riveda il Patto di Stabilità e poi le assunzioni, affinché gli enti locali siano nelle condizioni di gestire la ricostruzione. Non è giusto trattare i nostri Comuni come gli altri”. Ma il “nemico pubblico” ha contorni ben più ampi. A chi, tra i roveretani, chiedeva conto di inaccettabili lentezze burocratiche e nebulose ordinanze, Errani ha risposto: “il commissario può operare solamente attraverso le ordinanze. Per il resto continuiamo a fare quanto possibile: tutto ciò che possiamo semplificare noi lo semplificheremo”. Ad oggi sono state emesse “solo” 109 ordinanze: alla faccia del poche ma buone… “Il processo funziona e via via si velocizzerà”, chiosa il commissario. Sì, sì… la speranza infatti è l’ultima a morire, d’altronde il processo funziona talmente bene che i “risarciti” dalle banche, finora, si contano sulle dita di una mano! “Abbiamo spostato in avanti alcune date di presentazione delle domande di rimborso”, rassicura Errani. Ci pare il minimo, considerato che i tecnici ingaggiati per ricostruire le nostre case e le nostre aziende non trovano ancora risposte chiare e referenti pubblici preparati per poter dar gambe ai progetti. E intanto il tempo passa. Così come le promesse della campagna elettorale.
Jessica Bianchi