Adolescenti vittime delle cyber insidie

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Stando alle ultime ricerche, oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di Internet, il 98% dichiara di avere un profilo Facebook e oltre il 50% dei giovanissimi utenti della Rete si connette almeno una volta al giorno. “Internet – ha spiegato lo psicologo ed educatore Maurizio Iengo, nel corso della serata di mercoledì 20 febbraio, organizzata dal gruppo Agesci Carpi presso l’Oratorio Eden – ormai rappresenta per gli adolescenti una piattaforma di esperienze irrinunciabile. Ci si connette per tenersi in contatto con amici e conoscenti, per cercare informazioni e studiare. Le nuove tecnologie offrono a chi ne fa uso grandi opportunità, soprattutto nel campo comunicativo-relazionale, ma, allo stesso tempo, espongono i giovani utenti a nuovi rischi, quale il loro uso distorto o improprio, per colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazione. I ragazzi, sempre più di frequente, manifestano dipendenza da Internet e dai social network. Inoltre, spesso, utilizzano queste tecnologie in modo inadeguato, rischiando di commettere azioni che sfiorano la legalità, se non veri e propri reati, e di essere persino oggetto di aggressioni, prevaricazioni dirette o indirette. La notevole disinvoltura con cui i ragazzi utilizzano in particolare Facebook, pubblicando immagini e video privati con estrema facilità, concedendo l’amicizia virtuale anche a perfetti sconosciuti, e condividendo gli aspetti più privati della propria vita su una piattaforma pubblica virtuale è davvero allarmante”. L’esperto ha parlato anche degli effetti delle tecnologie audiovisive sugli adolescenti, portando il caso di alcuni video della celebre cantante statunitense Britney Spears. “Videoclip e videogiochi – ha proseguito il dottor Iengo – esercitano spesso cattiva influenza sui ragazzi trasmettendo significati devianti e incitando a comportamenti volgari e violenti come quelli esibiti nel video Criminal di Britney Spears, in cui la nota pop star veste i panni di una delinquente e brandisce una pistola che, seppur giocattolo, viene esibita con grande naturalezza, veicolando un messaggio che può rivelarsi alquanto pericoloso per le giovani menti che lo stanno guardando. Contenuti ancor più pericolosi nel video musicale Die Young di Kesha che è stato censurato in quanto colmo di simboli massonici e satanici, nonché di inequivocabili riferimenti sessuali. Lo stesso testo, in cui viene ripetuta più e più volte la frase “moriremo giovani”, è stato censurato dalle radio americane il giorno dopo la strage nella scuola del Connecticut dove furono uccisi da uno squilibrato 22 bambini. Si tratta di video che vengono guardati prevalentemente da teen-ager e, pertanto, è davvero importante prevenire all’origine la diffusione di certi messaggi e se ciò non fosse possibile, proteggere i nostri figli dalla visione e dall’ascolto di contenuti diseducativi”. Sempre più frequenti sono anche i fenomeni di cyber bullismo, ovvero atti di bullismo e molestia che vengono perpetuati attraverso i mezzi elettronici, in cui con un clic “il bullo” può far circolare foto spiacevoli di un coetaneo, offenderlo pubblicamente e persino minacciarlo con gravi conseguenze psicologiche e sociali per la vittima in questione. “I divieti servono a poco – ha concluso Iengo – per proteggere i nostri figli dai rischi della Rete sono necessari più dialogo ed empatia. Ascoltare i ragazzi, immedesimarsi nelle loro situazioni, imparare i meccanismi della Rete e come funzionano emozioni e reazioni in questo mondo, rappresenta l’unico modo di star loro davvero vicini e aiutarli a crescere”.
Chiara Sorrentino