Etichetta mia, ora ti riconosco

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Uno strumento di tutela per i consumatori e di certificazione della qualità dei prodotti: il Parlamento europeo ha approvato il nuovo regolamento Ue sull’etichettatura dei prodotti tessili circolanti all’interno dell’Europa e, sul tema, Lapam Confartigianato Moda ha organizzato un seminario tecnico giovedì 15 marzo, presso la sede di via Zappiano. Reazioni a metà fra apprezzamento e delusione perchè il nuovo regolamento si preoccupa di stabilire norme relative all’uso delle denominazioni delle fibre tessili, all’etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili nei vari cicli di produzione, trasformazione e distribuzione “ma non affronta – sottolinea Federico Poletti, presidente di Lapam Moda – la questione dell’origine del prodotto e della sua tracciabilità rimandandola al 2013.

Nonostante ciò, si tratta di una normativa importante perchè rende omogenee su tutto il territorio europeo le modalità di etichettatura dei capi di abbigliamento e questo rappresenta un passo avanti verso una maggiore attenzione alla tutela del consumatore finale”. “L’etichetta dovrà riportare l’esatta composizione del tessuto – ha spiegato Emilio Bonfiglioli, responsabile del Centro Qualità Tessile di Carpi – la quantità di fibre naturali e/o sintetiche e le parti di origine animale. In una seconda fase è prevista l’etichettatura per le sostanze allergeniche e altre indicazioni per il consumatore.

Si tratta di passare a un’informazione più completa e veritiera a garanzia del prodotto da legare sull’etichettatura anche alla salute del consumatore. Questo solamente in un secondo tempo e, probabilmente, dal 2013 per aiutare, per esempio, coloro che soffrono di allergie”. Il capitolo più delicato resta comunque quello dei controlli, ancora troppo pochi e poco efficaci in Italia. Tant’è che siamo al paradosso: un’azienda italiana dopo aver prodotto in Cina, ha riportato i capi d’abbigliamento in Italia per apporre il proprio marchio; nel momento in cui è tornata in Cina per essere distribuita e venduta, la merce è stata controllata in dogana e rispedita al produttore perché non conforme. Ad affrontare l’argomento dei controlli è stata Anna Cortese dell’Ufficio di Vigilanza della Camera di Commercio di Modena precisando che “all’immissione di un prodotto sul mercato, è il fabbricante che garantisce l’esattezza delle informazioni contenute nell’etichetta. Un distributore è considerato fabbricante qualora immetta un prodotto sul mercato con il proprio nome o marchio di fabbrica”.

Anche il venditore al dettaglio ha degli obblighi: secondo il regolamento, deve porre in vendita solo prodotti tessili etichettati correttamente. Ma come farà a verificare la correttezza delle informazioni contenute nell’etichetta non è scritto nella nuova normativa europea… La Camera di Commercio dopo una prima fase di informazione e divulgazione dei contenuti del nuovo Regolamento sull’etichettatura, darà il via ai controlli sulla composizione fibrosa dei prodotti tessili e sulla loro corretta etichettatura. Niente sanzioni ancora però, perchè il Ministero non ha adottato la legge di riordino, “ma potrebbe provvedere da qui all’8 maggio, quando il regolamento europeo entrerà in vigore”, spiega Cortese.

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