Sono stanca!

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Simona Ferrari gestisce, insieme alla madre Teresa, Pois il negozio di biancheria intima in via Remesina, 76. L’attività ha aperto nel 1989 e, da allora, il pensiero di chiuderla non ha mai sfiorato madre e figlia. “Non vedo però un rilancio della domanda di consumo” dice Simona, che se la prende in particolare con chi dovrebbe favorire una ripresa per rimettere in moto il Paese e, invece, continua ad aumentare il peso della pressione fiscale. “A tutti i livelli aumentano il prelievo fiscale e le tasse: l’effetto resta quello di una contrazione dei consumi senza ritorno e questo non è un bene per il sistema”, continua Simona che non risparmia critiche a una classe politica spesso al centro di vicende di corruzione e appropriazione indebita di denaro pubblico. Anzi Simona è un fiume in piena che investe i politici a ogni livello, nazionale e locale. L’introduzione dell’euro, secondo Simona, è l’evento che segna lo spartiacque tra l’epoca in cui andava tutto bene e l’inizio delle preoccupazioni.

*b*Peggio il 2009, il 2010 o il 2011?+b+
“Sono stati anni pressoché simili tra loro a eccezione degli ultimi dieci giorni del 2011” risponde Simona che si prepara a un 2012 in cui “si farà più fatica e c’è da mettere in conto un 20% in meno del fatturato”.

*b*Va peggio in centro storico o in periferia?+b+
“Il centro storico vive solo per il sabato. I negozi, però, non possono vivere solo per il sabato; quindi io direi che, considerando i costi che sono da sostenere, va peggio in centro storico. Se un commerciante deve lavorare un po’ più di me per pagare duemila o millecinquecento euro d’affitto, allora penso che sia più conveniente stare in periferia”.

*b*Nel 2012 a incidere sarà una fiscalità pesantissima a partire dall’Imu, la nuova imposta sugli immobili. Ha già calcolato quanto pagherà?+b+
“No, non ci penso”.
E forse è meglio così perché sul bilancio dell’attività, le tasse pesano già per un buon 48%, mentre le spese di gestione non superano il 10%. Il resto sono ricavi.

*b*Conduzione familiare o dipendenti?+b+
“Conduzione familiare, assolutamente”.

*b*Da che cosa si deduce che sia in atto una contrazione dei consumi?+b+
“Se prima un cliente, in media, acquistava due reggiseni e due costumi, oggi guarda quello di cui ha bisogno mettendo da parte voglie e desideri”.
E’ la contrazione dei consumi, secondo Simona, la causa del calo dei fatturati ed è fortemente a rischio la tenuta delle imprese.

*b*C’è una ricetta per sopravvivere e superare questo momento?+b+
“Lo Stato e i Comuni non devono aumentare la pressione fiscale e inventare nuove tasse. Col prossimo aumento di settembre l’Iva salirà al 23% e io la devo applicare sul prodotto andando a incidere sul prezzo finale. Come è possibile contenere i prezzi? Come posso vendere, se la gente non ha i soldi? Io continuo a proporre articoli nuovi e a fare pubblicità. Pois è uno dei punti vendita più specializzati nel conformato oversize, un prodotto di nicchia per il quale ho clienti nell’intera Regione. Questi sono alcuni degli antidoti che ho messo in campo contro la crisi”.

*b*Servirebbe una città più dinamica e attenta?+b+
“Certo. Le tasse comunali incidono pesantemente sul bilancio. Così ci distruggono. Io non credo che il Comune di Carpi sia in rosso. Devono fare un attento esame per individuare quali aumenti siano praticabili e quali no, toccando le cose più inutili, non aumentando, anno dopo anno, la tassa sui rifiuti, per esempio”.