La droga che uccide

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Nell’ottobre del 2010 il 19enne carpigiano Enrico Rumolo morì all’ospedale Sant’Orsola di Bologna, stroncato da un letale mix di droghe assunte durante una notte brava a Bologna. L’autopsia confermò la morte per overdose. Domenica 29 aprile altre due vittime, probabilmente per una partita di droga tagliata male, che circola tra il carpigiano e il correggese. Avevano 23 e 28 anni. Troppo pochi per morire. A Correggio, Roberto Siligardi, cuoco diplomatosi all’Istituto Nazareno di Carpi, è stato trovato morto, nel suo letto, dalla madre. La stessa scena si è ripetuta anche a Prato di Correggio: a morire, tra le lenzuola, la 23enne Francesca Piras. Per entrambi i ragazzi – che non si conoscevano e non avevano problemi di tossicodipendenza – il referto medico parla di morte per sospetta intossicazione. Sempre domenica sera, un 40enne di Correggio, ricoverato in ospedale per un malore, avrebbe confessato di essersi sentito male dopo aver assunto una dose di cocaina. I Carabinieri, grazie alla testimonianza dell’uomo hanno immediatamente individuato il pusher ma ciò non toglie che a circolare nel nostro territorio potrebbe essere una partita di coca pronta a uccidere. Ancora. Giovani, ventenni e insospettabili.

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