Incidente al Luna Park /3

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Erano le 23 di sabato 5 maggio quando al Luna Park di Carpi qualcosa è andato storto. Nell’attrazione Tappeto Volante un perno si spacca. 18 persone cadono al suolo a causa del cedimento strutturale. La tragedia però, fortunatamente, è stata solo sfiorata: i 9 feriti lievi sono stati immediatamente portati all’ospedale.
“Sono scesi quasi tutti con le proprie gambe – spiega Eros Degli Innocenti, giostraio da cinque generazioni – ma la paura è stata tanta. Fortunatamente la giostra era appena partita e, quindi, la pedana è caduta al suolo da un’altezza non troppo elevata”. Ma la rottura del perno è legata alla manutenzione? “No, – aggiunge Giovanni, giostraio con un’attrazione simile a Piacenza – la manutenzione è giornaliera su giostre di questo tipo: è il nostro lavoro per garantire la massima sicurezza agli utenti”. “E’ stato un incidente – esclama un altro giostraio – purtroppo, come quando cade un aereo, eventi di questo tipo fanno molto clamore. L’importante è che non sia accaduto nulla di grave”. “Qui la gente viene per divertirsi – sottolinea Degli Innocenti – non certo per andare all’ospedale”. Il Tappeto Volante, sottoposto a sequestro, si stima abbia subito circa 100mila euro di danni: “noi ci fidiamo delle ditte costruttrici, non possiamo fare altrimenti. E’ come quando vai a cambiare una ruota: ti rivolgi al tuo gommista di fiducia e conti sul fatto che andrà tutto bene”, spiega un altro. “Al danno economico si somma anche un enorme danno di immagine – aggiunge – il proprietario del Tappeto Volante è rovinato”. Questo incidente, purtroppo, comprometterà ulteriormente il settore già in fortissima crisi: “noi incassiamo in lire e spendiamo in euro… i prezzi dei biglietti non sono aumentati, mentre le spese legate al plateatico, alla luce elettrica e allo smaltimento dei rifiuti, unitamente al prezzo del carburante, sono schizzati alle stelle. A tutto ciò si aggiunge la scarsa disponibilità economica delle famiglie. Il nostro settore è in ginocchio. Ogni attrazione è a conduzione famigliare, è dura saltarci fuori e mantenere i propri figli: siamo tutti cassintegrati”.

In alto una foto scattata all’arrivo delle 3 ambulanze.

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