Il centro storico ha ricominciato a sorridere. E’ un sorriso sghembo ancora, sdentato, ma c’è! A differenza di tante altre piazze dei comuni a noi vicini, quella di Carpi è ancora in piedi. Sofferente ma eretta. E non è poco. Stamattina in tanti sono corsi a vedere le sue ferite, a contare i danni. Tutti col naso all’insù commentavano ogni crepa, ogni barricata, ogni squarcio… Numerosi i commercianti che sono tornati al lavoro. Ne abbiamo intervistati alcuni per cercare di capire quale futuro ci attende.
Veronica Brina, titolare di Veronica B, insieme alla commessa Daniela Salvarani, è al lavoro sabato 9 giugno per rimettere in sesto il negozio e ripartire. “Abbiamo tanta voglia di ricominciare. Il negozio che ho a Mirandola è in ginocchio; nella Bassa tutto è stato azzerato di colpo, tutto è crollato come un castello di carta, non ci sono più riferimenti commerciali. Ringrazio l’assessore al Centro Storico, Simone Morelli, per essersi dato da fare e avere riaperto la Piazza di Carpi il prima possibile, ridando alla gente una parvenza di normalità. Noi ci siamo, in negozio è sicuro, agibile e abbiamo intenzione di fare sconti a tappeto”.
Marco ed Elena Valentini titolari della Libreria Mondadori: “Non abbiamo subito danni stiamo rimettendo in sicurezza tutti gli scaffali, ma siamo aperti e operativi. Ora dobbiamo stare tutti vicini, richiamare gente in centro storico, perchè se muore il cuore della città, muore Carpi. Nessuno dovrebbe andarsene, dobbiamo farci forza e coraggio a vicenda. Non mollare”.
Federico Massari, edicolante: “sono felice di essere di nuovo al lavoro e non posso che ringraziare il lavoro enorme svolto da Vigili del Fuoco e tecnici per rimettere in sicurezza il centro e all’amministrazione per averci dato la possibilità, in tempi stretti, di tornare alle nostre attività”.
Marzio Marzi dell’omonimo negozio di scarpe, pur riaprendo lunedì, è già all’opera per risistemare l’esercizio che chiuderà definitivamente ad agosto: “siamo agibili e ci stiamo dando da fare, speriamo di poter terminare la vendita promozionale entro giugno”.
Massimo Poletti titolare di Ventanni ha entrambi i negozi agibili, in via don Sturzo e in via Mazzini: “noi abbiamo ricominciato, dopo aver fatto esaminare i due esercizi per garantire ai nostri 15 dipendenti di lavorare nella massima sicurezza. Vedere le serrande aperte è un segnale importante di fiducia. Di speranza e normalità. L’ordinanza che ci obbliga ad acquisire la certificazione di agibilità sismica per poter continuare a lavorare è una spada di Damocle sulla testa, speriamo che tutti facciano la loro parte per darci una mano. Chi ha riaperto oggi ha fatto un atto di coraggio, le istituzioni – a tutti i livelli – dovranno starci vicini, perchè da soli non possiamo farcela. Quando le cose si quieteranno un poco, occorrerà ridiscutere termini e condizioni con le banche, coi fornitori, i proprietari degli immobili… il sistema dovrà essere rivisto, defiscalizzato, la burocrazia snellita, altrimenti il commercio e la piazza rischiano di morire. Anche i colleghi sono molto determinati, operosi, non vogliamo mollare ma le risorse per ricostruire devono restare qui. L’Emilia anche in questo momento difficilissimo deve dare l’esempio”.
Giuliano Merighi della libreria La Fenice: “Non abbiamo avuto danni, il palazzo è agibile e siamo tornati al lavoro. Sono convinto che col tempo, la gente vorrà riabitare il centro, riprendere possesso del simbolo per antonomasia della propria città, per venire a vedere le proprie pietre. Per riavere fiducia. Oggi tutti noi dobbiamo stare uniti, la comunità coesa, per mantenere altissimo il livello di efficienza e di organizzazione poi, passata questa buriana terrificante, saranno numerosi i temi di cui discutere per far ripartire la nostra città e cercare di dare ossigeno al commercio e non solo”.
Luca Cirelli del Bar 39: “Siamo qui anche noi, riapriamo oggi, alle 17, speriamo con tanta musica, per cercare di ravvivare il centro, di ridare un sorriso alla gente e riportare un po’ di normalità”.
Jessica Bianchi