Probabilmente tutto ebbe inizio nel 62 a.C., allorché Cicerone denunciò quella che è passata alla storia come la Congiura di Catilina. L’accusa, nota a generazioni di liceali che se la sono ritrovata da tradurre in versione, è quella di aver tramato per rovesciare il Senato della Repubblica romana. Da allora la smisurata passione tutta italiana per misteri e complotti, quella che verrà poi definita ‘dietrologia’, è deflagrata senza soluzione di continuità. Peccato che l’ultima volta che i complottasti ci hanno preso pare risalga all’Anno Domini 1440, quando Lorenzo Valla, il grande umanista italiano padre della filologia, dimostrò la falsità della cosiddetta Donazione di Costantino, il documento secondo il quale l’imperatore romano convertitosi al cristianesimo – quello della battaglia di Ponte Milvio e di Costantinopoli, per intenderci – avrebbe donato a Papa Silvestro I e ai suoi successori la sovranità temporale su Roma, l’Italia e tutto l’Impero romano d’Occidente. Da allora non sono mancate le tesi che, dietro ai fatti più svariati della storia umana, vedevano la longa manus di Eminenze Grigie, Grandi Vecchi, Lobby di ogni tipo, Poteri Occulti e via discorrendo. Tutte, ovviamente, campate in aria. Potevano forse i recenti eventi sismici dell’Emilia sfuggire alla mania per le spiegazioni improbabili che avvince tanti dei nostri connazionali? Certo che no. Le teorie – tutto fuorché scientifiche e dotate di prove inconfutabili – che dal 20 maggio scorso hanno iniziato a circolare soprattutto in Rete (grande strumento di conoscenza e insieme enorme calderone ribollente di fregnacce) si possono dividere grossomodo in tre tipologie: politiche, pseudo scientifiche e mistiche. Protagonisti del primo non potevano che essere gli Stati Uniti d’America, croce e delizia di tutti gli aspiranti agenti segreti. Chi punta il dito sullo Zio Sam attribuisce il sisma emiliano all’effetto dell’impianto top secret che, dalla gelida e semideserta Alaska, sarebbe in grado di provocare terremoti in qualsiasi parte dell’orbe terracqueo attraverso le onde elettromagnetiche. Per sostenere questa tesi degna dei migliori film di James Bond si citano le ricerche di Nicola Tesla, fisico e inventore serbo poi naturalizzato come cittadino Usa e scomparso nel 1943. Va detto che la figura di questo scienziato celebre per la sua eccentrica personalità si presta benissimo, già da sola, a essere il punto di partenza di una spy story di livello intercontinentale. C’è solo un piccolo problema: anche ammettendo fosse vero, perché colpire la Bassa? Quale l’obiettivo strategico annidato tra le forme di parmigiano? Che la Cia tema un lancio di tortellini all’uranio impoverito? O perché la nostra terra è noto rifugio di temibili comunisti mangiabambini? Tra le teorie che cercano di darsi un paravento di scientificità ci sono invece quelle che attribuiscono le scosse all’impianto di stoccaggio dei gas di Rivara – peccato che non vi sia ancora stato stoccato nulla – o alla tecnica del fracking (fatturazione), cioè l’immissione di un fluido in uno strato roccioso per creare un varco all’interno e aumentare così l’estrazione di petrolio o gas naturale. E’ però sufficiente parlare con qualsiasi geologo per sapere come sia impossibile che una tecnica di questo tipo possa ingenerare un sisma di tale magnitudo, viene poi da chiedersi dove sia tutto quest’oro nero di cui sarebbero ghiotte le multinazionali texane… L’Emilia come l’Arabia saudita? Non ce ne eravamo mai accorti. Arriviamo quindi alle teorie astrali. Ciliegina sulla torta le immancabili profezie Maya e l’allineamento dei pianeti. Sennonché l’obiezione è sempre la stessa – oltre alla mancanza di un qualsiasi dato scientifico di sorta: perché la fine del mondo avverrebbe soltanto in Emilia? Perché l’allineamento planetario avrebbe effetto sul modenese e non sul basso Lazio o sul Tennessee? Siamo certi che gli esperti di profezie andine vorrebbero rispondere ma, essendo la ‘scrittura’ Maya di difficile decifrazione, ci stanno ancora lavorando. A queste tesi si aggiunge poi un gustosissimo codazzo di micro teorie, da quella che sostiene che i terremoti abbiano in realtà magnitudo maggiore – ma che questa venga ‘diminuita’ per permettere al crudele Mario ‘Black’ Monti di non risarcire le popolazioni colpite – ai sismi prevedibili ma non annunciati – e allora perché non dirlo? A chi gioverebbe, alla lobby delle ditte di ristrutturazione? Ciò detto verrebbe da ridere – e in parte è così – se non fosse che questo stuolo di leggende ha un risvolto tremendamente serio. La mancanza di una seppur minima base di conoscenze scientifiche e l’innata propensione degli italiani a credulità e misticismo – purché ben confezionati – permettono a individui senza scrupoli di approfittarne, magari andando in giro ad annunciare imminenti scosse, per poi svaligiare abitazioni e negozi una volta che tutti sono fuggiti in preda al terrore. Se invece di Voyager avessimo potuto vedere qualche puntata di Super Quark in più magari potremmo rispondere agli aspiranti sciacalli con una sonora risata. Ma anche il desiderio di scoprire la verità nascosta ha una sua spiegazione. Quando la realtà è troppo dura da accettare, l’essere umano è pronto ad attaccarsi a tutto pur di non accettarla. Ognuna di queste spiegazioni ‘dietrologiche’ assolve a un’umanissima necessità psicologica, quella di dare un senso agli accadimenti che ci circondano – e tanto più ci toccano da vicino, tanto più dobbiamo tentare il tutto per tutto pur di renderli comprensibili a noi stessi – e possibilmente un senso tale da poter ritenere che i suddetti accadimenti siano, volendo, evitabili. Vale a dire: se il terremoto è colpa del governo americano, allora sarà sufficiente smascherare la congiura perché la terra smetta di tremare; se la casa crolla per colpa delle prospezioni geologiche, allora smettiamo di farle e potremo tornare a dormire sonni tranquilli.
Ogni teoria è buona, pur di riuscire a convincerci che il male è dotato di senso, di scopo, di volontà e che, quindi, con l’impegno di tutti, è allontanabile. Fosse così sarebbe bello, ma il punto è che non tutti i dolori derivano dalla volontà di qualcuno. E dal momento che questo terremoto ci terrorizza, non possiamo accettare che le nostre lacrime, ansie e paure siano tali semplicemente perché la natura – con l’iniziale minuscola – non si cura dell’uomo. Non più di quanto a noi prema della sorte di un lombrico quando costruiamo le fondamenta di un palazzo. In ogni caso queste teorie hanno, per tornare a scherzare, almeno il merito dell’ingegnosità, per cui possono ambire a buon diritto a entrare nell’albo delle loro più blasonate precorritrici, quali il finto allunaggio, le scie chimiche, lo SIM tanto caro alle Brigate Rosse, il Protocollo dei Savi di Sion, l’11 settembre organizzato in realtà da George Bush e tutto il bailamme relativo ai templari. Insomma Elvis è vivo e trema insieme a noi.
Marcello Marchesini