A Carpi si sono tenute venerdì e sabato scorso due giornate di intenso lavoro per approfondire le problematiche, i bisogni, le azioni da mettere in campo per sostenere le centinaia di migliaia di familiari che ogni giorno, in Emilia Romagna, assistono propri cari malati, disabili, non autosufficienti. I lavori preparatori hanno avuto inizio venerdì 24 maggio. Essi sono stati caratterizzati da una sessione sul tessile abbigliamento per l’invecchiamento e la non autosufficienza in cui sono stati presentati i risultati del progetto europeo TAGS. Loredana Ligabue (Anziani e non solo) ha illustrato al folto pubblico presente soluzioni di abbigliamento adattato per anziani non autosufficienti e giovani disabili, Massimo Garuti (Democenter Sipe) e Federico Poletti (Titolare della Tessitura Florida) hanno espresso il convincimento che, da parte delle imprese, occorra porre attenzione allo sviluppo di linee di prodotti tessili e di abbigliamento dedicati a persone con problemi di autonomia. Dopo molteplici interventi dal pubblico tesi a rimarcare l’assoluta importanza di sviluppare un abbigliamento adattato ai bisogni di persone con problemi di vestizione, Silvano Bertini (Responsabile del Servizio Politiche di sviluppo economico della Regione Emilia Romagna), ha rimarcato l’importanza di intraprendere percorsi in grado di coniugare bisogni sociali ed economici innescando un circuito virtuoso di innovazione.
E’ poi seguita una sessione su ciò che ha insegnato il ‘sisma’ rispetto alla gestione emergenziale di persone fragili. I lavori, aperti dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Carpi, Alberto Bellelli, che ha comunicato tra l’altro l’avvio di un’azione di mappatura e monitoraggio delle situazioni di fragilità al domicilio, sono stati seguiti da comunicazioni che hanno evidenziato il ruolo che rivestono i Centri sociali anche in situazioni di emergenza (come ad es. è stato nel caso del Circolo Graziosi), l’importanza di azioni come quelle effettuate dal GAFA in termini di assistenza psicologica post terremoto ai caregiver di pazienti affetti da demenza, l’importanza di azioni inclusive verso le assistenti familiari come elemento chiave per ridurre il rischio di ‘fuga’ delle assistenti familiari a fronte di eventi catastrofici come il sisma, la rilevanza di operare con celerità per la ripresa delle terapie ludiche ed occupazionali di persone come ad esempio i malati di Parkinson. Il Presidente della Consulta C del Volontariato, C.A.Fontanesi, ha poi sottolineato l’importanza della solidarietà interterritoriale come verificatosi nel progetto di intervento condiviso tra i Comuni di Carpi ed Imola per ridurre la vulnerabilità. L’assessore alla Protezione civile del Comune di Carpi, C.A D’Addese, ha concluso ricordando il lavoro svolto dalla protezione civile e il positivo esito della sua riforma, recentemente attuata, in termini di capacità di risposta su territori colpiti da calamità naturali.
A seguire si è tenuto un focus group, largamente partecipato da familiari ed operatori sociali, sull’impatto che il prendersi cura di una persona malata ha su bambini ed adolescenti. Dopo un’articolata introduzione di Federica Aleotti (Azienda USL di Reggio Emilia) sulle caratteristiche dei cosiddetti Young Caregiver e la visione di un toccante documentario, è seguito un approfondito dibattito che ha messo in evidenza l’assoluta importanza di ampliare l’attenzione degli operatori verso tali soggetti. Licia Boccaletti (Anziani e non Solo) ha poi illustrato le positive esperienze in atto in Scozia a favore dei giovani caregiver e la rilevanza di un’azione concertata con le scuole primarie e secondarie per combattere il loro isolamento e sviluppare azioni di sostegno. L’assessore alle Politiche sociali del Comune di Campogalliano Lisa Leoni ha chiuso i lavori ribadendo la volontà di mettere in campo attività mirate a dare supporto informativo, formativo e psicologico ai ragazzi che si prendono cura.
Sabato 25 maggio la Giornata regionale dedicata ai caregiver familiari è stata aperta da un saluto dell’assessore alle Politiche sociali dell’Unione delle Terre d’Argine Stefania Zanni e da un video messaggio del rocker Luciano Ligabue ai partecipanti e a tutti i caregiver familiari Italiani. Un saluto, quello di Ligabue, particolarmente apprezzato: un saluto per dire ai caregiver familiari che l’importante ed estenuante lavoro di cura che svolgono verso i loro cari non deve isolarli, ma trovare supporto e servizi da parte delle istituzioni. Il folto pubblico di familiari, volontari, operatori sociali e sanitari, rappresentanti di istituzioni locali e regionali,ricercatori, imprese ha sostenuto l’esigenza di riconoscere e valorizzare chi si prende cura, spesso dovendo mettere in discussione il proprio progetto di vita, le proprie relazioni amicali e sociali, il proprio lavoro…Importanti contributi sono stati portati da Lalla Golfarelli, che ha approfondito le problematiche specifiche del caregiver impegnato nella conciliazione tra cura e lavoro, da Nadia Caselgrandi, che ha fornito un’analisi mirata rispetto al caregiver che vive le problematiche dell’invecchiamento sia rispetto a sé che rispetto alla persona assistita e da Licia Boccaletti che ha evidenziato la presenza crescente di giovani (tra i 15 ed i 24 anni) che assistono fratelli disabili, genitori ammalati, nonni non autosufficienti…Sono seguite, introdotte da Sabrina Tellini (responsabile area non autosufficienza dell’Unione delle Terre d’Argine) testimonianze toccanti di familiari che hanno fatto rivivere a tutto il pubblico presente le difficoltà ed il carico emotivo connesso al ruolo che rivestono come caregiver. L’intervento di Mariella Martini (Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena) ha posto in evidenza come le famiglie chiedano sempre più di essere accompagnate/coadiuvate nelle funzioni di cura senza che ciò ne espropri le competenze. E ciò richiede nuove politiche, formazione degli operatori, innovazione nei modelli assistenziali. Una prima importante risposta a sostegno del mantenimento al domicilio del proprio caro ammalato è data dall’istituzione delle cosiddette Case della Salute.
Raffaele Fabrizio (Responsabile del servizio integrazione socio-sanitaria della Regione Emilia-Romagna) ha evidenziato poi dal canto suo il percorso di sostegno al caregiver familiare da parte della Regione (avviatosi già con il progetto demenze) e sostenuto con azioni dedicate di informazione, formazione, gruppi di auto-mutuo aiuto realizzati negli ambiti distrettuali con il finanziamento del Fondo regionale per la non autosufficienza. I lavori della mattinata sono stati infine conclusi dall’assessore alla Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna Teresa Marzocchi, che ha espresso grande apprezzamento per il lavoro svolto, la volontà della Giunta regionale (già espressa con la dichiarazione del Caregiver Day regionale che vede sin da ora impegnati sulla valorizzazione di tale giornata altri otto distretti del territorio regionale e l’adesione del Forum regionale del terzo settore) di rafforzare la propria azione per il sostegno del ruolo degli oltre 200.000 caregiver familiare che assistono propri cari ed il loro riconoscimento come elemento chiave nell’ambito della rete dei servizi territoriali.
Nel pomeriggio, in una sessione gestita dalla Fondazione ASPHI ed introdotta da Gianluca Borghi, specifica attenzione è stata dedicata a presentare, da parte di Cristina Manfredini e Nicola Gencarelli, esperienze di utilizzo delle tecnologia multimediali per favorire la stimolazione cognitiva e la partecipazione sociale da parte di persone anziane non autosufficienti. Antonella Gambini (Associazione retinite pigmentosa Emilia Romagna) ha evidenziato le difficoltà che incontrano le persone ipovedenti e presentato ausili di supporto per facilitare azioni di vita quotidiana. L’architetto Gaetano Venturelli ha poi rimarcato (presentando molteplici esempi) l’assoluta necessità di eliminare le barriere architettoniche per favorire l’autonomia e la partecipazione alla vita sociale di persone disabili. I lavori sono stati conclusi dal Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, Palma Costi, che ha ricordato l’impegno del Consiglio regionale attraverso la risoluzione assunta all’unanimità lo scorso anno a sostegno del caregiver familiare e la più recente iniziativa di un progetto di legge per il riconoscimento giuridico del caregiver familiare nonchè di diritti come l’informazione, la formazione, il sollievo, il sostegno verso forme di associazionismo e di rappresentanza. Loredana Ligabue ha infine ringraziato tutti i partecipanti evidenziando i positivi frutti di una sussidiarietà attiva e l’assessore Bellelli ha, con soddisfazione ricordato che il cammino intrapreso ha dato buoni frutti, ma che occorre proseguire per dare pieno diritto di cittadinanza alle migliaia di cittadini impegnati nella cura di un proprio caro.
Per saperne di più: www.caregiverfamiliare.it