La mia vita a Lussemburgo

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Una brillante carriera scolastica culminata nel 2004 con una Laurea in Economia dei mercati finanziari all’Università Bocconi di Milano e il desiderio di crearsi un futuro in linea con le proprie aspirazioni, respirando, al contempo, un’aria internazionale. E’ con questo spirito che la 33enne carpigiana Ilaria Rubbini ha deciso di trasferirsi a Lussemburgo, la capitale dell’omonimo Stato. “In realtà vivo all’estero già dal 2007 – racconta Ilaria – allora ero in Olanda, dove tra l’altro ho conosciuto il mio fidanzato, e poi dal 2010 mi sono trasferita a Lussemburgo. Ho sempre apprezzato le esperienze fatte all’estero e l’arricchimento e l’apertura che derivano dal conoscere altre persone, culture differenti e, semplicemente, dal vivere in un ambiente diverso da quello cui si è abituati.
Ilaria ha sempre avuto un’indole cosmopolita: “durante il liceo ho fatto un’esperienza a Londra come ragazza au-pair, nel corso della quale ho frequentato una scuola per apprendere meglio l’inglese. In seguito, all’università, trascorrevo le mie estati all’estero. Sono stata a Dublino, a Madison in Wisconsin e a Francoforte in Germania. Nei primi due casi si è trattato di semplici lavoretti estivi da cameriera, nell’ultimo invece di un’esperienza alla Camera di Commercio italiana per la Germania, un internship tramite l’università. L’idea era di spendere un po’ di tempo al di fuori dell’Italia, vedere ambienti e persone nuove, perfezionare la lingua. Nel 2007 ho invece preso la decisione di fare un cambiamento radicale. Mi sono trasferita ad Amsterdam, per lavorare nel campo della consulenza e finanza aziendale. Un’altra esperienza meravigliosa, in una città stupenda”.
Oggi Ilaria, continua a ottenere grandi soddisfazioni professionali: “mi occupo di finanziamenti a banche e aziende di medie e grandi dimensioni. Lavoro alla Banca Europea per gli Investimenti. L’istituto – al quale partecipano i 28 paesi membri della comunità europea – si occupa di finanziamenti nel campo della ricerca e dello sviluppo, delle infrastrutture, dei trasporti, delle università, dell’ambiente e delle piccole e medie imprese. Raccoglie le sue risorse finanziarie sul mercato dei capitali, tramite l’emissione di obbligazioni. Non è quindi come una normale banca commerciale che si alimenta anche grazie ai depositi dei correntisti”.
Quali sono le principali differenze relativamente a stile di vita, istruzione e ingresso nel mondo del lavoro, rispetto al sistema italiano?
“Direi soprattutto l’indipendenza rispetto alla famiglia. Per quanto riguarda l’istruzione, in alcuni casi sono gli studenti stessi a indebitarsi senza chiedere aiuto ai genitori. L’ingresso nel mondo del lavoro è meno difficile e, sin dall’inizio più soddisfacente e remunerato”.
Come vedi l’Italia dall’esterno? A Lussemburgo si sente la crisi?
“La crisi si percepisce ovunque, qui forse un po’ meno rispetto ad altri paesi europei, anche per la tipologia di settori che vi sono a Lussemburgo. Ho sentito molti stereotipi sugli italiani, quelli classici che tutti conoscono. Devo dire però che il Lussemburgo pur essendo così piccolo è molto internazionale e quindi abituato a tantissime nazionalità, pertanto qui siamo tutti uguali, ognuno con il suo patrimonio culturale da condividere. Grazie al mio lavoro, ho conosciuto aziende italiane eccellenti, rinomate e conosciute all’estero per i loro prodotti e la loro tecnologia, la loro passione per il dettaglio e l’innovazione. Questo mi aiuta ad apprezzare il nostro Paese, nonostante la cattiva reputazione che molte realtà italiane si sono fatte anche all’estero”.
Cosa vedi nel tuo
futuro?
“Vorrei continuare a fare ciò che faccio ora e specializzarmi ancor di più nel mio lavoro. Non mi dispiacerebbe trasferirmi ancora e continuare a imparare qualcosa di nuovo. Per il momento però non ho alcuna intenzione di tornare in Italia: sono felice di vivere all’estero”.
Chiara Sorrentino

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