Le linee guida dettate dal Ministero dellâIstruzione dopo la Riforma Gelmini impongono una revisione dei contenuti e del modo di fare scuola. Un istituto superiore complesso come il tecnico industriale Leonardo da Vinci di Carpi ha raccolto la sfida e ha scelto la strada della concretezza, con lâobiettivo di capire i grandi snodi della Riforma e poterli cosĂŹ applicare giorno dopo giorno. Tra i punti focali della riforma vi è sicuramente il tema dellâorientamento: âcome tutti gli altri istituti superiori carpigiani – ci spiega Simona Montorsi, collaboratrice, insieme ad Angela Mirotti, della dirigente Gloria Cattani – abbiamo risposto allâinvito lanciato dallâassessore alle Politiche Scolastiche, Maria Cleofe Filippi, di incontrare i docenti di terza media del territorio. Lâobiettivo è quello di spiegare ai collegi docenti come il nostro istituto sia mutato dopo la Riforma. Un passaggio fondamentale affinchĂŠ i ragazzi possano poi scegliere che percorso scolastico intraprendere in modo consapevole e informatoâ. Favorire la comunicazione tra il mondo della scuola media inferiore e superiore è una sfida che gli insegnanti hanno deciso di accettare per il bene dei ragazzi e della loro formazione: âsono infatti giĂ attivi dei gruppi monodisciplinari (italiano, matematica, disegno e inglese) di lavoro tra docenti delle medie e delle superiori per cercare di creare una sorta di progettazione didattica verticaleâ. Nellâaria vi è anche unâaltra proposta dai toni decisamente innovativi e originali affinchĂŠ la scuola esca dalle aule e incontri la gente: âal vaglio vi è lâidea di organizzare un Salone dellâorientamento presso il centro commerciale GrandEmilia. Una giornata durante la quale tutti gli istituti della Provincia di Modena presentano la propria offerta formativaâ, prosegue Montorsi. Da tempo lâItis da Vinci è considerato un vero e proprio promotore dellâeconomia, poichĂŠ capace di formare tecnici preparati di cui il territorio – e non solo – necessita. Un rapporto, quello tra scuola e lavoro, che deve diventare ancor piĂš stretto, affinchĂŠ i diplomati siano sempre piĂš rispondenti ai bisogni e alle richieste del mercato. âLa didattica per competenze va proprio in questa direzione. Occorre modificare il modo di fare scuola: i ragazzi devono sentire una maggiore interazione tra le diverse discipline. Sin dal primo biennio si deve lavorare per progetti, percorsi comuni. Stiamo giĂ facendo incontri e riunioni per identificare, pur senza snaturare lâanima delle materie, direzioni e obiettivi condivisiâ. Ma per cambiare davvero occorre mettersi in gioco ancor di piĂš e ora è la stessa scuola che accetta di essere valutata: âper capire in cosa migliorare, come recepisce il nostro lavoro lâutenza e giungere infine a unâequitĂ degli esiti, abbiamo preparato un questionario on line al quale gli ex studenti possono rispondereâ. Il prossimo anno allâItis si concluderĂ il primo ciclo scolastico completo che attua la Riforma.
Jessica Bianchi
I numeri del Da Vinci
Il Da Vinci – che conta 785 studenti, il 15% dei quali stranieri – registra una crescita costante negli ultimi anni: circa cinquanta gli iscritti in piĂš rispetto al precedente anno scolastico. Lâunica nota dolente è rappresentata dal basso numero di ragazze: soltanto 46. âUn vero peccato – chiosa Simona Montorsi – perchè il mondo dellâindustria richiede tecnici donna in gamba, in quanto capaci di coniugare competenze e conoscenze a qualitĂ tipicamente femminili quali ordine, rigore e capacitĂ di problem solving. La ragazze hanno una marcia in piĂš e vorremmo capissero che il Da Vinci è adatto anche a loroâ.