Una favola di Natale…

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Regalare e regalarsi emozioni. E’ quello che Palmiro Beneventi e Antonella Dallari amano fare. Da sempre. Anche a Montebabbio, un borgo abbarbicato a 340 metri d’altitudine nella prima collina reggiana, dove si sono rifugiati lui da una decina d’anni, lei dal maggio 2012, Palmiro e Antonella hanno ricreato un’atmosfera magica nella Casa di Babbo Natale. Entrando si rimane incantati e la sensazione è la stessa che si provava varcando la soglia del loro negozio, L’Idea, di via Paolo Guaitoli a Carpi.

“Avevo diciassette anni – ricorda Antonella – e il lavoro a cui mi aveva portato la formazione di modellista mi stava stretto. Ispirata da negozi analoghi aperti in grandi città, ho convinto i miei genitori a sostenermi nell’apertura de L’Idea ed è stato l’inizio di una meravigliosa avventura”. Dal 1973 oggetti rari, originalissimi, a volte unici hanno affollato quello spazio da sogno che brillava di colori vivaci ispirato da un indiscutibile gusto estetico. Antonella si inabissava in quell’apparente confusione e riemergeva con l’oggetto dei tuoi desideri mentre Palmiro metteva a disposizione la sua competenza di arredatore. Oggi ripensano ancora con nostalgia al fervore creativo che animava la strada riprogettata dal grande fotografo Beppe Lopetrone e animata dalle orde di giovani che si ritrovavano da Tosi Dischi. Ogni cosa, però, ha il suo tempo e, nel ‘92, Antonella e Palmiro lasciano L’Idea per affrontare nuove avventure e poi ritrovarsi ancora una volta insieme professionalmente nel progetto della Casa di Babbo Natale.

E’ stato un ritorno alle origini per Palmiro che è cresciuto in questa località del Comune di Castellarano dove conservava la casa di famiglia. “Tutto è nato per una casuale coincidenza perché qui a Montebabbio risiedeva anche il signor Ferrari, proprietario di una decina di renne, il solo in Italia fino a poco tempo fa a possedere esemplari di questi animali. Una volta mi chiese di fare Babbo Natale ed essendo la mia interpretazione particolarmente realistica, ho avuto grande successo”. Col passare degli anni, Palmiro decide di diventare davvero Babbo Natale e ricrea la Casa di Babbo Natale a Montebabbio dove ogni giorno durante il periodo natalizio centinaia di persone si recano per rivivere la magia del Natale. Entrati all’interno del parco, sono innumerevoli i dettagli che contribuiscono a creare l’atmosfera. “I bambini (ma anche i genitori che vogliono vivere questo momento coi loro figli) – spiega Antonella, insegnante di biodanza – possono partecipare alla Scuola dei Folletti: un’attività motoria di gioco e musica per imparare come si diventa folletti di Babbo Natale valorizzando l’amicizia, la collaborazione e l’affettività.

In un’ambientazione da fiaba, c’è poi la Fata Raccontastorie che accoglie i bambini, li fa accomodare accanto al camino e narra loro una storia. Il momento più emozionante resta comunque l’incontro con Babbo Natale perché l’interpretazione di Palmiro è tale da lasciar credere ai più piccoli che qualcosa di straordinario ci sia davvero: Babbo Natale scriverà il nome di ogni bambino su un grande librone e gli offrirà un regalino mentre Mamma Natale preparerà il tè coi biscotti. Anche i più grandicelli alla fine della visita si rassegnano: “Babbo Natale esiste veramente.

E adesso come faccio a convincere i miei amici che non ci credono?” ha sospirato a Palmiro un bambino di 9 anni.

La casa di Babbo Natale è aperta tutti i sabati e le domeniche fino al 22 dicembre, dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30. Inoltre anche il 23 dicembre tutto il giorno e il 24 solo la mattina. Speciale il 26 dicembre aperto tutto il giorno con la presenza delle renne! Nei giorni feriali invece la casa è aperta soltanto su prenotazione per gruppi scolastici o gruppi genitori/figli. Ma Antonella e Palmiro hanno in serbo un altro sogno, la cui realizzazione si fa ormai sempre più prossima. “Alcuni anni fa – racconta Antonella – abbiamo acquistato un’abitazione nel borgo storico di epoca medievale a Montebabbio per recuperarla e restaurarla secondo i criteri della bioarchitettura”. Ci sono voluti mesi e mesi ma, da soli, sfruttando le competenze maturate negli anni, Antonella e Palmiro hanno realizzato un gioiellino in questi 70 metri quadri disposti su sette livelli collegati da una scala “ispirata a Maurits Cornelis Escher”.

Antonella ha modellato l’intonaco in terra cruda plasmando interni da favola mentre Palmiro ha pazientemente intagliato il legno ricreando complementi unici. Il risultato è naturalmente finito sulla rivista nazionale BioArchitettura che ha dedicato un ampio servizio alla Casa delle fate di Montebabbio, l’ultimo progetto di Antonella e Palmiro che ricolmi di soddisfazione commentano: “non si può comprendere cosa si prova a fare una casa con le proprie mani. E’ un’emozione che non si può esprimere”.

Sara Gelli