Politica che passione!

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 La carpigiana Elisa Pompeo è una ragazza dai modi semplici, dagli occhi verdi e vivaci che brillano su un viso pulito. In tempi di grande sfiducia nei confronti della classe politica e dei partiti, Elisa ha fatto una scelta controcorrente rispetto a tanti altri giovani: ha deciso di dedicare una parte considerevole del proprio tempo e delle proprie energie alla politica e al partito in cui si riconosce: il Pd.

A soli 24 anni, è stata una degli eletti della Provincia di Modena che hanno partecipato alla Convenzione nazionale per confermare i tre candidati alle Primarie dello scorso 8 dicembre: insieme a militanti di tutta Italia, è stata a Roma il 24 novembre in rappresentanza della mozione per Matteo Renzi. Inoltre Elisa è stata la portavoce dei Comitati per Renzi costituitisi a Carpi in vista delle Primarie.

Abbiamo incontrato questa ragazza, che con grande umiltà e un po’ di timidezza ci ha raccontato qualcosa di sé.

Che cosa fai nella vita?

“Sono una studentessa al secondo anno della magistrale in Ingegneria per la sostenibilità ambientale. Mi mancano tre esami e la tesi, sono a buon punto e, finalmente, dopo la laurea, potrò iniziare a mettere in pratica quello che ho imparato in sei anni di università”.

Che cosa ti piace fare nel tempo libero?

“Ultimamente mi sono imbarcata in questa storia della politica e mi sta occupando parecchio… (ride) Quindi nel tempo libero cerco soprattutto di mantenere i miei affetti, visto che ci sono state tantissime riunioni, incontri e iniziative varie in preparazione delle primarie. Sto insieme al mio ragazzo ed esco con le amiche, inoltre mi piace leggere e guardare film. Insomma, la vita normale di una ventiquattrenne”.

Perché hai deciso di 

“lanciarti” in politica?

“Mio padre è un consigliere comunale (Bruno Pompeo, ndr), quindi in casa si è sempre parlato di politica. Mi sono appassionata fin da quando, minorenne, ancora non potevo votare. Però non mi ero mai impegnata attivamente, non avevo mai fatto parte della Sinistra giovanile, mi limitavo a tenermi informata; finché è arrivato Matteo Renzi, alle Primarie del 2012, e mi è venuta voglia di attivarmi. Mio padre mi ha sempre detto che è inutile lamentarsi: se non ti va bene qualcosa, bisogna  cercare di cambiarla. Quindi, dato che non mi andavano bene molte cose, ho deciso di buttarmi. Proprio un anno fa, nel periodo delle Primarie, una sera ho deciso di partecipare al coordinamento dei Giovani Democratici: da quel momento non me ne sono più andata. Ho trovato un clima che non mi aspettavo: al di là delle idee e del candidato che ognuno sosteneva, si collaborava tutti insieme, in modo molto positivo. Ho trovato davvero delle belle persone, anche dal punto di vista umano: insomma, posso dire di aver trovato degli amici. Si è creato un bel gruppo, ormai siamo più di una ventina”.

Perché, già dallo scorso anno, hai deciso di sostenere Matteo Renzi?

“Penso sia proprio la persona di cui avevamo bisogno, perché è in grado di intercettare meglio di chiunque altro la voglia di cambiamento che c’è fra la gente. Certe modalità di vivere la politica non possono più andare avanti così come sono. Non si può più ragionare con gli schemi di venti o trenta anni fa, il mondo è cambiato completamente. Il Pd è nato dall’incontro di due anime, gli ex Ds e gli ex Margherita e popolari, e si continua ancora adesso a etichettare le persone che lo compongono a seconda della loro provenienza. Secondo me il Partito democratico non è mai nato seriamente. Con Renzi si potrebbe finalmente realizzare quell’unione all’interno del partito che non si è riusciti a compiere finora”.

Che cosa pensi dello stile comunicativo di Matteo Renzi? Sotto molti aspetti, si è avvicinato più al marketing che alla politica. Ti riconosci anche in questo?

“Non lo riconosco come un problema. E’ vero che Renzi ha fatto un’operazione di marketing, ma non mi infastidisce. Se abbiamo una persona che riesce a comunicare bene, perché stigmatizzarla? Se si è messo in gioco, significa che al di là del modo in cui comunica, ha anche delle idee e io mi riconosco in quelle”.

Credi che Renzi, ora che è segretario, riuscirà a cambiare davvero le cose? Rinnoverà la classe dirigente del Pd?

“Io me lo auguro. Intorno a lui si è creata un’aspettativa talmente alta, che dovrà realizzare almeno qualcosa di tutto quello che ha detto. Poi io sarò la prima ad arrabbiarmi se non porterà veramente avanti il cambiamento che serve”.

Quali sono i tuoi progetti ora?

“Innanzitutto devo laurearmi, quindi ora penserò principalmente a studiare”.

E con la politica? Altri incarichi in vista?

“Credo che prima di intraprendere qualsiasi tipo di carriera politica bisogna essere realizzati come persone; occorre avere un lavoro a cui tornare e quindi voglio prima laurearmi e cercare la mia strada. E’ anche importante avere delle cose da dire: io sono giovane, ho sempre studiato e vivo con i miei, quindi ancora non mi sento in grado di dare un contributo così importante alla comunità. Però non escludo nulla. In futuro, chissà…”.

Laura Benatti