Si rincorrono le testimonianze di carpigiani che hanno subito furti. Non c’è quartiere cittadino immune dall’ondata di furti che questa crisi gravissima pare aver fatto impennare in modo esponenziale. Dopo via Ugo da Carpi, a descriverci un’altra zona calda, è Enzo “Il Baffo” Luongo. “In via Doria i topi d’auto paiono darsi appuntamento. Lo scorso anno, nel giro di pochi mesi, io e miei famigliari abbiamo subito ben sei visite da parte dei ladri. Mio cognato, impegnato nella ristrutturazione del forno, si è ritrovato il furgone aperto per ben due volte. Malgrado fosse parcheggiato proprio di fronte allo stabile, i malviventi sono riusciti a sottrargli tutto ciò che hanno trovato: dagli indumenti al portafoglio. Mio nipote, impegnato nel rifacimento di un impianto elettrico, richiamato dalle grida di una vicina, è corso in strada, dove ha sorpreso dei ragazzi intenti a frugare dentro al suo furgoncino. Li ha rincorsi fino in Tangenziale Losi dove i due hanno gettato a terra, sulla carreggiata, una delle valigie con i suoi attrezzi da lavoro, obbligandolo a fermarsi, pur sapendo di rinunciare così al resto della refurtiva”. Il signor Luongo, antennista per la nautica, dal suo laboratorio ne ha viste di cotte e di crude: “mi hanno aperto il furgone per ben quattro volte, forzando le portiere, il baule… E dire che ce l’ho proprio sotto il naso”. Stanco di questi continui furti, Enzo ha deciso di giocare la sua ultima carta: “ho fatto installare varie telecamere e ora abbiamo trovato un po’ di pace. Evidentemente costituiscono un valido deterrente”. Una ritrovata tranquillità che però pare non essere cosa di tutti: “pochi giorni fa, due civici più avanti, un vicino ha lasciato fuori la sua Audi. Il mattino dopo la griglia anteriore della macchina era sparita”. La gente è esasperata e, malgrado si senta insicura, si rivolge sempre meno alle Forze dell’Ordine: “le denunce contro ignoti non servono a nulla. E’ normale che la gente si disamori e non chieda aiuto nemmeno alle forze preposte. La sicurezza a Carpi – e non solo – continua a diminuire. Confido che, col perdurare della crisi, molti malandrini abbandonino il nostro territorio… anche se, sia chiaro, non sono mica solo gli stranieri a delinquere. Tra l’altro – conclude Enzo – continuo a domandarmi come facciano alcuni nostri concittadini a incoraggiare il mercato nero e, di conseguenza, la microcriminalità, acquistando biciclette o navigatori satellitari a poco prezzo e di dubbia provenienza. Ognuno di noi deve fare la propria parte per cercare di rendere più sicura la nostra città”.
J.B.