Dopo mesi di preparativi e attesa e quattro giorni di intense gare si è conclusa l’edizione del 30° anniversario della Shell Eco-marathon Europe, la più importante e innovativa competizione dedicata alla mobilità sostenibile.
Quanti chilometri si possono percorrere con un litro di benzina o 1 kWh di energia elettrica? E’ questa la sfida che, anno dopo anno, raccolgono gli studenti che decidono di cimentarsi sul circuito. Centonovantasette team provenienti da 26 Paesi hanno popolato il circuito cittadino di Rotterdam, dal 21 al 24 maggio, e si sono sfidati con veicoli autonomamente progettati e costruiti. Due le categorie in gara, prototipi e urban concept; uno solo l’obiettivo: percorrere la maggior distanza possibile con l’equivalente di 1 kWh o 1 litro di carburante. A tenere alti i colori del nostro Paese, soltanto 8 team di 6 istituti, tra questi anche l’Itis Leonardo da Vinci di Carpi. Il Team ZeroC del Vinci era rappresentato da venti studenti dei corsi di Elettronica, Meccanica e Informatica, accompagnati da Riccardo Arletti e dai docenti Stefano Covezzi (Meccanica) e Marco Vidoni (Elettronica). Escorpio il veicolo made in Carpi, dopo mesi di assiduo lavoro e accurata preparazione, ha superato le difficili verifiche tecniche tese a stabilirne la conformità al regolamento. “Anche se eravamo solo una ventina in Olanda, in realtà intorno a Escorpio lavorano circa quaranta studenti. Quest’anno abbiamo completamente rivoluzionato il mezzo poiché il regolamento imponeva uno sterzo anteriore. Abbiamo quindi leggermente allargato il veicolo e, come sempre, abbiamo cercato di ridurre i consumi per migliorare l’efficienza della macchina. Lo abbiamo progettato e costruito da zero e, fino all’ultimo giorno utile, è stata una gara contro il tempo: aver passato i test è stato già un grandissimo risultato”, ci raccontano, una volta rientrati, il team manager Davide Malvezzi e i tecnici Nicolas Battini, Elia Goldoni, Christian Veronesi, Massimiliano Borsari, Gioele Goldoni e Alex Cenci, in rappresentanza di tutto il Team ZeroC.
A guidare il prototipo dotato di batteria elettrica e pannello solare, due piloti: Rodrigo Davalli e Marcello Morini. “Abbiamo cercato di ottimizzare la strategia di gara, creando un software in grado di assicurare al pilota le migliori prestazioni di guida, fornendogli informazioni in tempo reale attraverso un computer di bordo posto sul cruscotto, interamente realizzato da noi”, proseguono gli studenti. Un’esperienza entusiasmante nonostante la fatica, la tensione e il lavoro duro: “dedicarsi a questo progetto è faticoso e implica un impegno pomeridiano costante ma le soddisfazioni che ne derivano ricompensano ogni sacrificio. Non lo facciamo per i crediti scolastici, non ne varrebbe la pena, ma per passione. Inoltre è bello vivere la scuola in questo modo, si stringono amicizie forti e con i docenti si creano rapporti di vicinanza altrimenti impensabili. Siamo tutti compagni in questa avventura”, sorridono i ragazzi.
Il team di casa nostra infatti, col lusinghiero risultato di 601km/kWh, si è dovuto “accontentare” di un sesto posto in classifica generale, migliorando però l’ottavo dello scorso anno!
Obiettivo? “Conquistare il primo posto naturalmente. E per farlo metteremo ulteriormente a dieta Escorpio. Oggi pesa 42 chili, speriamo di riuscire a eliminarne altri cinque”. Sogno nel cassetto? “La sfida – spiega il meccanico Massimiliano Borsari – è quella di riuscire a correre con gomme prive di camera d’aria per ridurre gli attriti e migliorare l’efficienza. Sarà dura, ma non molliamo”.
Jessica Bianchi