Cio-Cio-San, Mimì, Tosca, Violetta, Musetta… sono innumerevoli e straordinari i ritratti di donna che l’opera ci ha donato. Intense, vibranti, innamorate, vittime, tormentate, gelose, schiave o regine… è così che queste donne si presentano sulla scena mentre il loro canto rivela segreti, svela intrighi, misteri, passioni… Muse che si offrono ai nostri sguardi con le loro angosce, le loro tenerezze. A incarnare queste figure sublimi, dando voce a speranze e disincanti, smarrimento e inganni, vi è Serena Daolio, talentuoso soprano carpigiano dal grande temperamento scenico e drammatico. Dotata di una voce avvolgente e dal timbro luminoso, ricca di sfumature e dai preziosi filati, si è contraddistinta nei personaggi pucciniani più amati dal pubblico e in quelli verdiani più famosi, esibendosi nei teatri di tutto il mondo. “Sono passati quasi vent’anni da quando il maestro della Corale Rossini di Modena, nella quale cantavo, si accorse della mia vocalità e iniziò a darmi spazio come solista. Artisticamente è lì che sono nata, tra le fila del coro. Allora mai avrei pensato – sorride Serena – di poter evolvere ed estendere la mia voce tanto da riuscire a interpretare ruoli un tempo solo sognati come il Trovatore o il Requiem di Verdi, partitura che amo moltissimo”. Calarsi nei panni di una delle tante eroine che punteggiano il panorama operistico “è sempre un’esperienza a sé. Ogni volta che interpreti un ruolo, scopri qualcosa di differente. Una sfumatura, un dettaglio che prima ti erano sfuggiti. Inoltre lavorare con direttori d’orchestra e colleghi diversi ti offre la preziosa opportunità di guardare al tuo personaggio con occhi sempre nuovi”. Immane il lavoro che si cela dietro al successo di Serena: “occorrono grande costanza e diligenza nello studio. La nostra attività è simile a quella degli sportivi: per essere performanti, all’altezza delle proprie capacità e per esprimere al meglio le proprie potenzialità, ci si deve allenare ogni giorno”. Conoscere è la parola chiave per innamorarsi dell’opera lirica: nato in Italia nel XVI secolo, questo genere è spesso erroneamente considerato elitario, difficile. Noioso. “La musica classica, così come il Belcanto, rappresentano un patrimonio prezioso che andrebbe maggiormente valorizzato e tutelato. Purtroppo – spiega Serena – nel nostro Paese la realtà è ben diversa e la cultura musicale non rientra nella formazione scolastica dei più giovani. L’opera non è noiosa o per pochi, richiede semplicemente un’educazione all’ascolto. Solo così un’opera può essere compresa e amata. All’estero vi è una sensibilità diversa: nei grandi teatri di tutto il mondo i giovani che apprezzano questo genere sono numerosi”. Tra le protagoniste più amate del Belcanto italiano, Serena Daolio – che si dichiara innamorata di “Madama Butterly” e sogna di cantare “Tosca” – resta fortemente legata al nostro territorio per il quale continua a spendersi con gioia ed entusiasmo. Tra i suoi numerosi impegni – il soprano terrà alcuni concerti in occasione del Verdi Festival di Parma per poi volare in Corea – Serena organizza la serata benefica Notte di note in villa, lunedì 11 luglio, alle 21,30, presso la Corte di Villa Spalletti a Casalgrande. “La solidarietà per me è fondamentale – spiega l’artista – e credo che la musica possa essere un mezzo straordinario e spontaneo per sensibilizzare la cittadinanza a temi importanti. Notte di note in villa è nata grazie alla generosità del Conte Giuseppe Spalletti il quale ci ha messo gratuitamente a disposizione il suggestivo spazio delle ex scuderie”. La location d’eccezione per la prima volta sarà così teatro di un concerto lirico di Serena, accompagnata al pianoforte dal Maestro Lucio Carpani e alla Corale Rossini guidata dal M° Luca Saltini. Prezioso il supporto del Comune di Casalgrande e dei partner che hanno creduto nel progetto benefico: dal Lions Club Alberto Pio di Carpi (da sempre vicino a Serena, il sodalizio femminile le ha conferito nel 2008 il Premio Melvin Jones per l’impegno profuso in favore della collettività e, in modo particolare, per il sostegno offerto alla Casa della Divina Provvidenza di Mamma Nina) a Reggiana Gourmet – Pastai Artigiani, dalla Lapam di Modena e Reggio Emilia al Credito Cooperativo Reggiano. “I proventi della serata presentata da Daniele Rubboli (il costo del biglietto è di 15 euro) saranno devoluti alla fondazione onlus Grade di Reggio Emilia, da anni impegnata a sostenere l’attività ospedaliera del Reparto di Ematologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, attraverso il finanziamento di progetti di ricerca e assistenza per pazienti affetti da malattie oncoematologiche. (Per info e prenotazioni: Grade Onlus – 346.6924809 o Corale – 331.1213546; Comune di Casalgrande ufficio manifestazioni: 0522.998570. Il concerto si terrà anche in caso di maltempo).
Jessica Bianchi