“Son certo che gli amministratori dei comuni soci sapranno fare le migliori scelte”

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Sulle vicissitudini di Aimag mi ero ripromesso di non intervenire pubblicamente in alcun modo, e continuo a pensare che gli ex amministratori debbano lasciare lavorare chi sta svolgendo il ruolo che essi hanno ricoperto in passato, ma le affermazioni contenute nella lettera di Werther Cigarini che mi tirano in ballo mi inducono a rompere questo silenzio.
Per amor di verità, rispetto alla ricostruzione di Cigarini, quando decidemmo di superare la gestione diretta dei servizi pubblici, iniziò nella maggioranza una discussione politica che si incardinava sulle stesse premesse che cita Cigarini, ovvero valorizzare il patrimonio di conoscenze e di professionalità cresciuto all’interno del Comune di Carpi e allo stesso tempo continuare a garantire standard qualitativi alti e tariffe eque fino ad allora offerti alla comunità carpigiana.
La riflessione poteva portare a tre sbocchi: il primo prevedeva la creazione di un'azienda dell'area del carpigiano, il secondo di entrare in Meta e il terzo di entrare in Aimag (all’epoca azienda di riferimento del mirandolese). Fu una discussione approfondita e condivisa anche dal sottoscritto, che allora ricopriva il ruolo di capogruppo in consiglio comunale e di segretario del partito di maggioranza durante il mandato di Malavasi.
Per farla breve, tra le tante ragioni che ci spinsero all’epoca a scegliere Aimag, ci fu anche quella di svolgere un ruolo di mediazione tra Aimag e Meta, per poter in futuro costruire un’unica azienda provinciale come aveva già fatto la provincia di Reggio Emilia con la creazione di Agac. E sono tuttora convinto che la scelta fu giusta.
Sulla questione che riguarda la gara per la cessione del 25% della proprietà, la discussione tra i sindaci iniziò subito dopo le elezioni del 2004, quando divenni sindaco di Carpi, e già si preannunciavano norme che avrebbero imposto le gare per la gestione dei servizi pubblici economici. Il patto di sindacato composto dagli amministratori dei comuni soci prese la decisione di formulare un bando di gara che prevedeva la scelta di un partner industriale per rafforzare l’impresa.
Da lì iniziò il percorso in cui l’azienda Aimag scelse un Advisor così come prevede la legge per la valutazione del valore dell’impresa e per analizzare tutti gli aspetti tecnici in merito alle possibili opportunità di sviluppo e di tenuta aziendale. Non spettava a me all’epoca valutare il valore dell’impresa perché non rientra nelle mie competenze, ma all’Advisor scelto da Aimag, cosi come oggi non spetta a Cigarini valutarne la congruità, anche se lui evidentemente ritiene di avere maggiori competenze di un Advisor di rilevanza nazionale.
Fu sulla base delle diverse valutazioni dell’Advisor che i sindaci decisero il percorso e le scelte successive in modo trasparente. A Carpi e a Novi si tenne anche un referendum comunale che non raggiunse il quorum necessario. La politica, in modo trasparente e condiviso, si assunse le sue responsabilità e decise con il coinvolgimento di tutti i consigli dei comuni soci.
In vista delle prossime gare che prevedono a regime, per scelte di carattere europeo in materia, una riduzione delle concessioni per la gestione del gas dalle oltre 6.000 attuali in Italia ad appena 177, sono certo che anche oggi gli amministratori dei comuni soci sapranno fare le migliori scelte partendo dall’interesse delle comunità, dell’impresa e dei suoi lavoratori, come abbiamo fatto anche in passato.

Enrico Campedelli, Consigliere regionale ed Ex Sindaco di Carpi

 

 

 

    
    

 

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