A ottobre i Carabinieri della Stazione di Concordia sulla Secchia avevano dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari a carico di sei persone residenti nella Bassa accusate di associazione per delinquere finalizzata alla truffa all’Inps per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini avevano fatto emergere un’intensa trasmissione di email inerenti a documenti per le assunzioni fittizie tra alcuni dei complici e un commercialista che a sua volta li inviava all’Inps. Le attività investigative hanno finalmente fornito il riscontro finale, attraverso l’individuazione anche di quest’ultimo uomo che nella fase preliminare delle indagini non era ancora stato identificato: si tratta di C.G. 36enne di Villa Literno (CE), ragioniere già pregiudicato per truffa. Ieri mattina i Carabinieri di Concordia si sono recati in Campania per eseguire l’ordine di carcerazione emesso a suo carico dal Gip del Tribunale di Modena Eleonora De Marco, su richiesta del Pubblico Ministero, Marco Imperato, che ha coordinato le indagini condotte dall’Arma dei Carabinieri.
Dalle indagini condotte è emerso che C.G, di professione ragioniere è la vera mente dell’organizzazione nonché il coordinatore delle attività illecite. L’uomo, insieme a un pregiudicato di origine campana residente a Cavezzo, il 50enne C.R., e altri 3 complici (tra cui il proprio figlio), ha individuato persone compiacenti in stato di bisogno, da far assumere fittiziamente da due piccole cooperative – una di Ferrara che si occupa di lavori in muratura e pulizie, e l’altra di Mantova che opera sia nel settore delle serre agricole sia nel montaggio di prefabbricati – senza mai prestare lavoro e, dopo un certo periodo di tempo, essere licenziati allo scopo di percepire indebitamente il sussidio di disoccupazione – da un minimo di 400 euro a un massimo di 1.000 – che sarebbe stato poi equamente spartito per metà al finto lavoratore e l’altra metà agli organizzatori.
L’ammontare totale indebitamente percepito ai danni dell’Inps di Modena, Mantova e Ferrara è di 230.000 euro. 74 persone, quasi tutti italiani e residenti nelle Province di Modena e Mantova hanno fornito la propria disponibilità a truffare l’Inps, benché di fatto solo in 28 hanno effettivamente percepito i contribuiti, poiché le attività investigative condotte hanno permesso ai Carabinieri di segnalare all’Inps le irregolarità e bloccare sul nascere le altre erogazioni, che senza l’intervento dell’Arma sarebbero ammontate a qualche milione di euro.