Ci hanno provato in 511 in tutta l’Emilia Romagna. Ce l’hanno fatta solo in dieci. Tra gli istituti superiori che sono riusciti a conquistare i fondi dell’Unione Europea, nell’ambito del progetto Erasmus+, vi è anche l’Itis Leonardo da Vinci: l’unico in Provincia di Modena ad averla spuntata. Il progetto biennale si è guadagnato un finanziamento di 50mila euro: “abbiamo lavorato duro – commentano le docenti di inglese nonché referenti Donatella Barp ed Elisabetta Ferretti – ma ne è valsa la pena. Grazie a questi fondi, i nostri ragazzi avranno la preziosa opportunità di partecipare a momenti di mobilità in Europa, durante i quali potranno misurarsi con i loro coetanei facendo attività di gruppo, esprimendosi in un contesto comunicativo significativo in lingua inglese e acquisendo, in un clima gioioso e divertente, numerose competenze legate al problem solving e alla capacità di fare squadra. Esperienze capaci di aprire la mente e dare il via ad amicizie durature nel tempo”. Il progetto di parternariato tra scuole vede tra i suoi protagonisti, istituti di sei Paesi: Italia, Inghilterra, Norvegia, Olanda, Spagna e Romania. “Malgrado i fondi siano cospicui, non bastano a coprire le onerose spese legate ai viaggi, siamo quindi impegnati a cercare nuove partnership con aziende del territorio e altri soggetti: il Lions Club Alberto Pio di Carpi ci ha già offerto il suo prezioso sostegno”. Le trasferte nei Paesi europei costituiscono per gli studenti del Vinci un’occasione di crescita formativa davvero imperdibile per acquisire, in lingua, “quelle competenze trasversali che, a volte, la scuola, non è in grado di offrire ma il mercato del lavoro richiede con sempre maggiore insistenza”. Per i ragazzi poter inserire nel proprio curriculum vitae tali esperienze è certamente un plus; inoltre, “imparare a lavorare in team al di fuori dei banchi di scuola, in un ambiente meno protetto, è estremamente formativo e responsabilizzante anche per coloro che decideranno di proseguire i propri studi, iscrivendosi all’università”, prosegue Donatella Barp. Ovviamente i momenti di mobilità rappresentano soltanto l’ultimo tassello di un’attività progettuale ben più complessa. “Quest’anno – spiegano le due insegnanti – il fil rouge della nostra attività sarà l’innovazione metodologica, mentre il prossimo anno ci concentreremo sulle esigenze delle aziende del nostro territorio per cercare di colmare il gap esistente tra formazione e mondo del lavoro”. Il Leonardo da Vinci da anni ha stretto un forte legame col tessuto produttivo e imprenditoriale locale, da Tetrapak a Emmegi: “abbiamo intenzione di fare tesoro dell’esperienza maturata, portarla in Europa con noi e proseguire su questa strada”. Consolidato anche il rapporto tra l’istituto tecnico carpigiano e il mondo della ricerca, in particolare con Enea e Cnr: “a Brasimone, insieme ai ricercatori dell’Enea, i nostri studenti impareranno come nasce e si costruisce un progetto di ricerca. Davvero un’ottima base di partenza per chi vorrà cimentarsi in questo affascinante settore, proseguendo il proprio iter formativo”.
Dopo essersi interrogati su quale sia la lezione ideale, gli studenti di terza e quarta che a febbraio voleranno in Norvegia, si misureranno con la costruzione di una lezione didattica adatta ai bambini di scuola elementare: “un modo per imparare facendo, per apprendere in modo innovativo. Al loro rientro dovranno invece misurarsi con la preparazione di un kit sul funzionamento e la realizzazione dei pannelli solari da presentare poi alle maestre di scuola primaria. A maggio, invece, in Romania, per chiudere il cerchio, il tema su cui si confronteranno i ragazzi sarà quello della valutazione”. Il prossimo anno, gli studenti “impareranno a misurarsi con un business plan, assisteranno a simulazioni di impresa tra le mura del Vinci e coi propri compagni europei, creeranno un video su come cercare e trovare un’occupazione…”. Insomma il calendario è fitto e gli obiettivi ambiziosi per far sì che i ragazzi diventino sempre più motivati, curiosi, preparati e rispondenti a un mercato del lavoro in continua evoluzione. Una sfida complessa a cui il Da Vinci non vuole sottrarsi.
Jessica Bianchi