“Aimag è forte e guarda al futuro”

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La sfida di Aimag per il prossimo futuro è una sola e si chiama gara per la concessione della distribuzione del gas. E non lo ha nascosto il presidente Mirco Arletti che, in occasione della presentazione del Piano Industriale 2016 – 2018 del gruppo, è stato lapidario: “a quell’appuntamento, Aimag non può presentarsi da sola. Pertanto, l’individuazione di un  partner, sia questi industriale o finanziario, è fondamentale”. Sette le manifestazioni di interesse pervenute al Comune di Mirandola, che ha agito su delega degli altri Comuni soci (i quali detengono il 65% del pacchetto azionario della multiutility, il cui valore è stimabile intorno ai 200 milioni di euro): “segno inequivocabile di quanto questa multiutility sia appetibile per l’ottimo lavoro svolto sinora dal suo gruppo dirigente”.  La gara, fatta per ambiti territoriali, nel nostro caso Modena 1, (già costituita la stazione e appaltante, mentre il bando dovrebbe essere pubblicato il 17 marzo 2017), vede in campo due giocatori, seppure dal diverso peso,  Aimag da un lato ed Hera dall’altro. “Chi vince ha l’obbligo di indennizzare il gestore uscente per il valore delle sue reti di distribuzione”, spiega il direttore generale Antonio Dondi. Ergo, se vincesse, Aimag dovrebbe versare al colosso bolognese oltre 100 milioni di euro. Le due società non possono presentarsi in modo associato alla gara per motivi legati alle normative vigenti e all’Antitrust: poiché l’una è una partecipata dell’altra, (ricordiamo che nel 2009, Hera ha acquisito il 25% di quote di Aimag per un valore di 36 milioni di euro) e perché le due multiutility, in quanto operatori dominanti, sono le sole a spartirsi la torta della distribuzione del gas nell’ambito Modena 1. La strada praticabile è quindi segnata: o Aimag viene fagocitata da Hera oppure si “allea” con un altro soggetto. Se ciò non accadesse, pur incassando 100 milioni sonanti di indennizzo, Aimag perderebbe un segmento fondamentale per la propria redditività e il suo valore si svaluterebbe enormemente (ricordiamo che, a oggi, le quote del Comune di Carpi in Aimag ammontano a 30 milioni di euro: risorse che appartengono ai cittadini). “Non siamo preoccupati – prosegue  Dondi – ma abbiamo bisogno di certezze. Il nostro auspicio dunque è che la proprietà decida in tempi rapidi. Dal canto nostro faremo di tutto per arrivare preparati a quell’appuntamento”.
Aimag è forte e non arretra e anche nel Piano Industriale 2016 – 2018 il CdA della municipalizzata non rinuncia a ipotesi di sviluppo e a processi di innovazione nella gestione dei servizi. “Per tale motivo abbiamo previsto maggiori investimenti (circa 85 milioni complessivi) rispetto al triennio precedente”, ha dichiarato il presidente Arletti.  L’obiettivo economico del gruppo è consolidare il margine operativo lordo attorno ai 44 milioni di euro (con un aumento a 48 nel 2018) con un’attenzione costante al mantenimento dei parametri finanziari, su tutti quello relativo all’indebitamento: “siamo un’azienda sana e poco indebitata – prosegue Arletti – e questo ci consente di avere la tranquillità finanziaria necessaria per mettere in campo ulteriori progetti di crescita” la quale potrebbe passare anche per future acquisizioni, aggiunge Dondi, come nel caso della fusione tra Sorgea Energia e Sinergas,.“Con prudenza e decisione, qualora il mercato offrisse delle buone opportunità non ci tireremo indietro”. La forza di Aimag, spiega il direttore, sta nella “buona diversificazione  del rischio, ma nel prossimo futuro dovremo fare i conti con una riduzione dei margini di guadagno (soprattutto su idrico e gas). Il settore ambientale poi, punto di forza della nostra multiservizi, sta cambiando repentinamente: meno produzione di rifiuti, maggiori vincoli sugli impianti di smaltimento ed esaurimento delle discariche determineranno una riduzione dei margini e quindi minori dividendi per i soci, a partire dai Comuni. Senza dimenticare il fatto che la concessione di raccolta scade alla fine del 2016”. Puntare su nuovi asset è quindi strategico.  30 i milioni di euro destinati agli investimenti nel settore ambiente (raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti). “Sul fronte della raccolta differenziata ci siamo posti obiettivi alquanto ambiziosi, i quali anticipano ampiamente quelli stabiliti dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea regionale: raggiungere l’80% di raccolta differenziata nel 2018, grazie all’estensione del modello porta a porta in tutto il bacino servito da Aimag e l’applicazione della tariffazione puntuale, ridurre i rifiuti a smaltimento da 196 chili nel 2015 a 100 nel 2018.  Sette i milioni destinati agli adeguamenti normativi o alle migliorie tecniche per gli impianti di trattamento rifiuti (impianti di compostaggio di Carpi e di Massa Finalese e le discariche, fra cui segnaliamo il ripristino morfologico-ambientale di Medolla e l’ampliamento del quarto lotto di via Valle a Fossoli). Uno dei principali investimenti al vaglio riguarda poi la realizzazione, a fine piano, di un impianto per lo sfruttamento del biometano prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica presso l’impianto di Massa Finalese”. A preoccupare è ancora il sottoutilizzo del TMB (trattamento meccanico biologico presso il compostaggio di Fossoli): “se il Piano provinciale non ci consentirà di trattare rifiuti provenienti anche da altre parti della Regione,  il costo di smaltimento per i soli rifiuti del bacino Aimag diventerà più elevato, con un possibile aggravio della tariffa per i cittadini”, spiega Dondi.  Ammontano poi a 35 milioni le risorse per gli investimenti nel settore idrico finalizzate alla riduzione delle perdite di rete (il 26%), all’efficientamento energetico attraverso la sostituzione delle apparecchiature elettromeccaniche più obsolete, alla diminuzione  degli impianti di depurazione per ridurre i costi di manutenzione e investimenti per gli adeguamenti normativi. Previsti anche  importanti interventi di rinnovo delle infrastrutture acquedottistiche: fra le opere principali si segnala la nuova condotta del DN 700 che sostituisce l’adduttrice più vecchia del DN 350 che dal campo pozzi di Fontana alimenta Carpi e l’anello cittadino di adduzione; a seguire si procederà con il rinnovo dell’ossatura portante del sistema di adduzione alimentato dal campo pozzi di Cognento. Sul fronte “produzione di energia” si prevedono invece investimenti pari a 2,4 milioni finalizzati in particolare al potenziamento della rete di teleriscaldamento di Mirandola.
Jessica Bianchi