iDO: un nuovo negozio per bambini sotto i portici

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In centro storico è arrivata una novità nel settore dell’abbigliamento per bambini 0-14 anni: da circa un mese, in corso Alberto Pio n° 16, ha aperto iDO Store, marchio del gruppo Miniconf, fondato in Toscana negli Anni ‘70 e cresciuto fino a diventare leader nel settore, grazie alla capacità di progettare e produrre capi di tendenza adatti alle esigenze dei bambini. iDO si aggiunge ad altri negozi di moda per bambini mono o multimarca presenti in città. Solo in centro storico attualmente se ne contano 6, segno di un settore che non conosce crisi, e questo anche grazie a Internet. Nada Marazzi, collaboratrice del negozio iDO di Carpi, con una lunga esperienza nel campo del tessile e abbigliamento junior commenta: “i più piccoli stanno dimostrando negli ultimi tempi di aver sviluppato un gusto personale sempre più spiccato proprio grazie alla Rete e, in particolare, ai social network, attraverso i quali guardano, confrontano e scelgono i look che spesso ricalcano le tendenze moda dei grandi. Anche i genitori sono abituati a guadare siti web e blog prima di scegliere.
Per questo iDO ha deciso di essere presente su Internet oltre che con il sito, anche con un blog, il profilo Instagram e la pagina Facebook: la nostra, nello specifico, è iDO Store Carpi”. In ogni caso, prima di arrivare in Rete e nei negozi, i capi dell’azienda seguono un processo di realizzazione ben preciso. “Tutti i capi iDO sono progettati e prodotti in Italia da un team di stilisti che studiano e interpretano le tendenze contemporanee, dando vita a capi accattivanti dallo stile fresco e cosmopolita, con alcune proposte più casual e altre più eleganti, a seconda delle situazioni, ma sempre con grande attenzione a qualità e praticità. I bambini e i teenager sono sempre in movimento: giocano, fanno sport all’aria aperta, si sporcano e per questo c’è bisogno di capi confortevoli e resistenti”.
La sicurezza dei capi d’abbigliamento che indossiamo è un tema di grande rilevanza e attualità. Qual è la politica di iDO al riguardo?
“L’azienda ha scelto di porre la massima attenzione ai consumatori, ai collaboratori e all’ambiente. Il rispetto e la cura verso i bambini, le loro esigenze e peculiarità, da sempre ispirano l’attività aziendale. Per questo i capi iDO vengono sottoposti ai più rigorosi test chimici e meccanici, in totale conformità con le normative nazionali e internazionali vigenti. L’attenzione è massima in tutti gli step della filiera: dalla progettazione alla vendita, con l’obiettivo di essere sempre al top della qualità e della sicurezza. A garantire e simboleggiare la sostenibilità di iDO c’è Mr. Fagus, un simpatico faggio che vive assieme ai suoi amici a Miniwood, un bosco fantastico ispirato alle colline del Casentino, dove ha sede l’azienda. Mr Fagus (www.mrfagus.it) è testimonial dell’impegno di Miniconf per la produzione di capi sicuri, privi di sostanze nocive e duraturi. Inoltre iDO aderisce allo standard internazionale Fur Free Company che permette di identificare facilmente i capi in eco-pelliccia”.
Nada, sei già stata collaboratrice anche di un altro negozio di abbigliamento per bambini sempre in corso Alberto Pio. Come è cambiato il commercio nel centro storico dal tuo punto di vista?
“La piazza è meno frequentata rispetto a qualche anno fa. Prima c’erano molti più clienti di passaggio che venivano a fare un giro in centro e compravano spesso e volentieri d’impulso, attirati dalla vetrina e senza necessariamente aver premeditato l’acquisto.
Adesso, invece, lo shopping è molto più mirato e ragionato. I consumatori valutano, soppesano, confrontano prima di decidere definitivamente. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda l’abbigliamento per bambini più grandi (non neonato e primi mesi, il cui guardaroba necessita di un costante ricambio), c’è la tendenza a comprare un po’ di meno rispetto a un tempo, ma con grande attenzione alla qualità.  Ci si è stancati dei vestiti usa e getta che si usurano facilmente, mentre si cercano capi che durino nel tempo, che non si rovinino dopo pochi lavaggi e che si possano eventualmente utilizzare anche per più di una stagione”.
Chiara Sorrentino