Grazie al supporto dei professionisti del Centro di formazione professionale e alla preziosa collaborazione di AMO che ha coinvolto alcune donne è stato possibile mostrare che, anche dopo una malattia, si può ritrovare il gusto di mangiare sano. Accompagnate dal dottor Alberto Tripodi, esperto in alimentazione dell’Ausl, le donne hanno infatti cucinato ricette salutari, ma anche gustose, adatte a chi – ad esempio a seguito di una terapia oncologica – deve tenere sotto controllo l’alimentazione, senza però rinunciare al piacere del cibo.
Anche gli alunni del Nazareno hanno incontrato gli esperti dell’AUSL che hanno spiegato gli obiettivi dell’iniziativa e l’importanza che riveste per tutti la scelta di una sana alimentazione nel quotidiano: privilegiare i cereali integrali e la scelta di alimenti di origine vegetale, senza però rinunciare completamente a quelli di origine animale, limitare sale e zucchero e utilizzare invece spezie ed erbe aromatiche, esaltando il sapore dei cibi senza appesantire l’organismo, sono attenzioni che aiutano a mangiare meglio. Accanto alle donne, hanno cucinato anche i professionisti dell’Azienda USL, in particolare la Direttrice del Distretto sanitario di Carpi, Stefania Ascari, e Rosa Costantino, responsabile dell’Area Reputation & Brand, che ha illustrato i procedimenti delle ricette. Un modo innovativo di promuovere la salute, agendo direttamente sui comportamenti e gli stili di vita dei cittadini grazie alla partnership di valore con il territorio: uscendo dai contesti usuali, professionisti, alunni e donne hanno lasciato da parte i propri ruoli dando vita a un pomeriggio educativo e piacevole. Da condividere con una persona cara: ciascuna donna ha infatti invitato un proprio ospite all’aperitivo finale. Doveroso il ringraziamento ad AMO, per aver condiviso con l’Azienda USL l’iniziativa e per l’accompagnamento quotidiano dei pazienti oncologici; grazie infine alla Scuola di ristorazione Nazareno diretta da Luca Franchini per aver fatto da cornice all’iniziativa, offrendo non solo i propri locali, ma la passione e competenza degli chef e dei ragazzi dell’istituto.