Quanto inquini? Scoprilo con GreenPact City

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Il carpigiano Marco Truzzi e la trentina Beatrice Gottardi si sono conosciuti alla Corte dei Pio, lo scorso ottobre, in occasione di Climathon, la più grande iniziativa europea sull’innovazione climatica. Una vera e propria maratona di 24 ore tenutasi in contemporanea in 250 città nel mondo, in oltre 70 paesi. Lo scopo? Unire imprenditori, ricercatori, innovatori e studenti al fine di trovare soluzioni per fronteggiare i cambiamenti climatici. Un grande laboratorio di politica partecipata, un’occasione preziosa per fare massa critica e affrontare le sfide che ci attendono. Una modalità di pensiero innovativa, in grado di generare energie nuove e contribuire così a rimescolare le carte e produrre un cambiamento. Ingegnere meccanico lui con alle spalle un Erasmus trascorso in sella a una bicicletta in Olanda, una laurea in Scienze ambientali con un indirizzo specifico sui cambiamenti climatici all’Università di Bologna lei. Marco e Beatrice, dopo aver vinto Climathon, hanno deciso di unire le forze, dando vita a GreenPact City, un progetto capace di coniugare il loro amore per l’ambiente e le nuove tecnologie. Un progetto che ha conquistato anche la giuria del bando targato Aimag, municipalizzata di casa nostra, Aimag Innovation. L’idea? Creare un portale on line teso a ridurre le emissioni di anidride carbonica nella nostra città.  “In questi anni – spiegano Marco e Beatrice – i comuni più virtuosi, tra cui quello di Carpi, hanno approntato dei piani di investimento per cercare di abbattere i livelli di anidride carbonica (CO2), tra i principali gas serra nell’atmosfera terrestre, prodotti ogni anno. Secondo le nostre analisi, i carpigiani, mediamente, nel 2010, hanno emesso 4 tonnellate di CO2 pro capite”. L’obiettivo è quello di ribaltare il paradigma rilanciando il protagonismo dei cittadini. Come? “Oggi il comune spende denaro mentre i privati continuano a inquinare; invertire il processo, però, è possibile, introducendo dei premi per i cittadini che adottano comportamenti virtuosi”, prosegue Truzzi. Il meccanismo è semplice: “il portale – a cui i cittadini potranno connettersi, dando l’autorizzazione al trattamento dei propri dati – raccoglierà i consumi elettrici, quelli del gas, la gestione dei rifiuti, i chilometri percorsi con mezzi privati… dopodiché convertirà tali informazioni, quantificando le tonnellate di CO2 prodotte da ciascuna famiglia. Oggi infatti, nonostante, siano in molti a concordare sul fatto che combattere i cambiamenti climatici rappresenti la vera sfida del nostro tempo, quasi nessuno di noi sa quanto impatti concretamente sull’ambiente e quanto contribuisca a inquinare la città. E’ paradossale – continuano Marco e Beatrice – tutti ne parlano, soprattutto dopo l’impegno di Greta Thunberg e la nascita dei Fridays for Future, e nessuno ha coscienza di quanta anidride carbonica produce”. Dopo aver preso consapevolezza del “peso” delle proprie emissioni, ciascun cittadino potrà mettere in campo dei correttivi per tentare di ridurlo: “da un uso più consapevole dell’auto all’efficientamento della propria abitazione ad esempio. Comportamenti che poi l’amministrazione pubblica potrebbe premiare, versando alla famiglia il corrispettivo in denaro risparmiato dall’investimento inizialmente previsto per ridurre quel preciso quantitativo di tonnellate”. Il principio è chiaro: meno tonnellate produci più ti premio.
“In questo modo – sottolineano Marco Truzzi e Beatrice Gottardi  – si creerebbe un circolo virtuoso: il cittadino si connette, registra le proprie  riduzioni e, vedendo come i suoi comportamenti virtuosi vengono riconosciuti e premiati, forse si sentirà incentivato a compiere altri investimenti tesi ad abbattere ulteriormente la propria impronta ecologica”.
Il Comune dal canto suo, anziché pagare dei consulenti per monitorare l’efficacia delle misure adottate, potrebbe semplicemente connettersi per “esaminare i vari quartieri cittadini, rilevare le criticità e agire in modo mirato. Laddove dovesse registrare aree contraddistinte da grandi emissioni, l’amministrazione potrebbe intraprendere interventi specifici, come un ampliamento del trasporto pubblico per disincentivare l’uso dell’auto o, ancora, implementare la rete di ciclabili, dar vita a campagne di sensibilizzazione sulla mobilità sostenibile”.
Non interventi a pioggia dunque, bensì azioni finalizzate.
Con il finanziamento ricevuto da Aimag, Marco e Beatrice daranno gambe a questo bel progetto dall’animo green: “stiamo costituendo la nostra start up  e poi, grazie al contributo, ci dedicheremo alla prima fase embrionale per giungere così a un prototipo”. Un’idea assolutamente esportabile ad altri centri urbani: “la nostra speranza – sorridono i due – è certamente quella di replicare. Ora però vogliamo concentrarci su Carpi, fare esperienza e diventare abbastanza robusti per applicare il prodotto anche ad altri. GreenPact City piace, lo abbiamo presentato alla fiera Ecomondo a Rimini e ha suscitato notevole curiosità ma al momento vogliamo dedicare tutte le nostre energie a Carpi. Se tra i lettori di Tempo c’è uno studente, un neolaureato o un giovane lavoratore interessato a unirsi alla nostra avventura, siamo aperti ad accogliere proposte! Siamo interessati a espandere la squadra, contattateci su Linkedin”, annunciano Marco e Beatrice.
Jessica Bianchi

 

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