Intervento d’eccezione all’ospedale Ramazzini, asse Carpi-Parigi grazie agli occhiali intelligenti

L’Ospedale Ramazzini di Carpi tra i pochissimi centri d’eccellenza in Italia ad aver eseguito la procedura per curare un’ostruzione dei dotti biliari, con il supporto di tecnologia avanzata, competenze professionali elevatissime e una consulenza internazionale in tempo reale grazie agli smart glasses.

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Mauro Manno

Asse Carpi-Parigi, grazie agli occhiali intelligenti, per un intervento altamente complesso, eseguito con successo su un paziente fragile di 83 anni affetto da importanti comorbidità e proveniente da fuori regione, che conferma ancora una volta l’eccellenza della Gastroenterologia ed Endoscopia dell’Azienda USL di Modena, diretta dal dottor Mauro Manno. L’Ospedale Ramazzini di Carpi, sede dell’intervento, si inserisce così tra i pochissimi centri d’eccellenza in Italia ad aver eseguito questa tecnica, con il supporto di tecnologia avanzata, competenze professionali elevatissime e una consulenza internazionale in tempo reale grazie agli smart glasses, gli occhiali intelligenti in dotazione esclusiva all’Endoscopia dal 2022. Un altro risultato importante per l’Ospedale, dopo quelli confermati dal Programma Nazionale Esiti 2025 (PNE) di Agenas, che ha assegnato al Ramazzini un livello molto alto per Chirurgia oncologica e Gravidanza e parto.

Staff Endoscopia

L’intervento – È stato eseguito a fine novembre: il paziente, dopo un breve ricovero post-operatorio, è stato dimesso e rinviato a domicilio. L’équipe ha realizzato una epato-gastroanastomasi ecoendoscopica, una procedura interventistica mini-invasiva avanzata riservata ai casi in cui le tecniche tradizionali di drenaggio delle vie biliari non risultano praticabili. Un trattamento di frontiera, eseguito solo in poche occasioni in tutta Italia, possibile solo grazie a un’elevatissima expertise specialistica e al supporto delle più moderne tecnologie. L’intervento si è reso necessario a causa di una grave ostruzione delle vie biliari e del duodeno: la bile non riusciva a defluire nell’intestino, determinando una condizione di ittero progressivo che metteva a rischio la salute del paziente. Sotto guida ecoendoscopica, gli specialisti hanno raggiunto un ramo della via biliare attraverso una puntura transgastrica del fegato, inserendo successivamente un filo guida e rilasciando una protesi (stent) che consente alla bile di defluire direttamente nello stomaco, ripristinando una funzione vitale in modo mini-invasivo. L’intervento, durato circa un’ora, è stato condotto dal dottor Manno insieme al dottor Tommaso Gabbani e al dottor Giuliano Bonura, in collaborazione con il team infermieristico (in particolare Lena Mazur, che ha assistito con grande competenza il dottor Manno e tutta l’équipe) e la dottoressa Maria Grazia Bufi, anestesista del reparto di Anestesia e Rianimazione diretto dal dottor Alessandro Pignatti.

Il ruolo della tecnologia – Un ulteriore elemento di assoluta innovazione è stato l’utilizzo degli smart glasses, che hanno permesso una consulenza in tempo reale con uno dei massimi esperti internazionali di endoscopia interventistica, il professor Enrique Pérez-Cuadrado-Robles, specialista dell’Ospedale Europeo Georges Pompidou di Parigi. Il luminare ha seguito e supportato l’équipe modenese durante tutte le fasi della procedura, dimostrando come la collaborazione internazionale e la telemedicina possano tradursi concretamente in migliori opportunità di cura per i pazienti più complessi. L’importanza del networking internazionale è strettamente collegata a un altro valore fondamentale, la formazione del personale: il contatto con il professor Pérez-Cuadrado-Robles è infatti maturato all’interno dell’esperienza formativa della dottoressa Paola Soriani, specialista dell’Endoscopia Ausl, che ha svolto un tirocinio di un mese proprio presso l’Ospedale Pompidou di Parigi.

“Questo intervento – spiega il dottor Manno – rappresenta il risultato di un percorso di crescita professionale, investimento tecnologico e lavoro di squadra e dimostra l’importanza di essere all’interno di un network internazionale di altissimo livelli. La possibilità di trattare pazienti fragili con tecniche mini-invasive avanzate, riducendo i rischi e migliorando la qualità di vita, è oggi uno degli obiettivi centrali della nostra attività clinica”.

“Si tratta di un esempio concreto – sottolinea il Direttore Generale Ausl Mattia Altini – di come innovazione tecnologica, competenze professionali e collaborazione internazionale possano tradursi in benefici immediati per i pazienti, anche i più fragili. La possibilità di integrare tecniche mini-invasive avanzate con la consulenza in tempo reale di esperti di livello mondiale dimostra la capacità della nostra Azienda di operare dentro reti di eccellenza, valorizzando al massimo il Servizio sanitario pubblico. È un risultato che nasce dal lavoro di squadra e da un investimento costante su formazione, ricerca e tecnologie, elementi fondamentali per garantire cure sempre più sicure, efficaci e di qualità”.

L’esito positivo dell’intervento rafforza il ruolo della Gastroenterologia dell’AUSL di Modena come centro di riferimento per procedure endoscopiche avanzate e mininvasive, come la colangioscopia, una procedura endoscopica avanzata che negli ultimi anni ha registrato notevoli evoluzioni, in particolare nel campo della microchirurgia. Il dottor Manno ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro della Società Europea di Endoscopia Digestiva (ESGE) che ha recentemente redatto le linee guida europee sulla colangioscopia, pubblicate su Endoscopy, la più autorevole rivista internazionale del settore.

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