Sever Mac chiude le sue serrande a fine anno lasciando un vuoto nel tessuto imprenditoriale cittadino, in cui l’attività di vendita e assistenza tecnica di macchine e accessori per confezione opera da più di quarant’anni. La decisione di Stefano Severi è dolorosa ma irrevocabile, maturata dopo gli ultimi anni di declino del settore tessile-abbigliamento del distretto carpigiano. Insieme alla madre Lara Maccaferri ancora al lavoro nella sede di via Mozart, Stefano ripercorre la storia imprenditoriale iniziata con il padre Oscar Severi, classe ’46, conosciuto anche per le sue doti di musicista. “E’ stato batterista dei Diavoli Neri negli anni ’60 e poi degli Amici di Carpi, frequentava il Piper ed era molto conosciuto in quegli anni” ricorda Stefano.
Oscar era ancora un ragazzo quando, dopo l’avviamento con don Benatti, negli anni ’60 inizia a lavorare presso Pierino Davolio che vendeva le macchine per maglieria Coppo nella sede accanto al Duomo (oggi Sala Duomo). L’esperienza di meccanico matura ulteriormente negli anni successivi presso la ditta Rimoldi che aveva una sede a Carpi e gestiva le macchine da confezione, in particolare la puntino Exacta.
A cavallo degli anni ’70 Oscar Severi è pronto per mettersi in proprio in società con Prampolini nella sede di via Guido Fassi dove rivendono macchine per maglieria e macchine per confezioni garantendo anche l’assistenza. Nel 1975 fonda la prima società con il suo nome, la S.G. (Severi Garuti) in via Nicolò Biondo.
Il grande passo arriva nel 1982, anno in cui nasce Sever Mac (Severi Maccaferri) interamente gestita da Oscar Severi insieme alla moglie Lara Maccaferri negli spazi di corso Roma all’angolo con piazzale Ramazzini per la vendita di macchine da confezione e relativa assistenza.
“Nel 1987 sono entrato nella ditta di famiglia perché non avevo grandissima voglia di studiare – sorride Stefano – e nel 1994 ci siamo ingranditi nella sede di via Mozart dove siamo rimasti fino a oggi”.

Nel corso del tempo, quando i fratelli Setti chiusero l’attività di concessionario ufficiale Singer di viale Carducci, Sever Mac acquistò i ricambi e diventò punto di riferimento a Carpi per la clientela privata, fatta di giovani e meno giovani esperte di macchine da cucire famiglia, di piccole dimensioni, per uso domestico.
All’inizio degli anni Novanta, per tutta una serie di motivi ben conosciuti inizia il declino del distretto con la contrazione progressiva delle imprese artigianali. “Sono stati anni di alti e bassi fino alla pandemia quando tutto si è fermato per ripartire poi con una grande spinta. Il boom dopo il Covid è durato lo spazio di un anno e ora la strada è segnata. Ognuno di noi nel suo piccolo ha perso qualcosa” afferma Severi. “Noi abbiamo messo sul piatto della bilancia pro e contro e abbiamo deciso di chiudere. Mia madre ha tutto il diritto di godersi finalmente la pensione e io continuerò a lavorare nel settore”.
Stefano Severi e Lara Maccaferri esprimono un sincero ringraziamento a chi si è rivolto a Sever Mac in questi anni, nella speranza di aver risposto alle necessità per quanto era possibile. Con la chiusura di Sever Mac se ne va un pezzo della storia di Carpi.
Sara Gelli
























