Le pagine di Sibilla Aleramo protagoniste al Museo al Deportato

L’appuntamento è domenica 16 novembre, alle 17, presso la Sala dei Nomi.

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Da domenica 16 novembre torna, a Carpi, Al Museo con i Classici, la rassegna promossa da Fondazione Fossoli per far rivivere, nel Museo Monumento al Deportato, le pagine della grande letteratura. La rassegna si compone di sei appuntamenti dedicati alle pagine delle grandi autrici del Novecento: una scelta con la quale omaggiare il talento femminile e ricordare, a distanza di ottant’anni, la conquista da parte delle donne italiane del diritto di voto attivo (1° febbraio 1945) e passivo, cioè la possibilità di essere elette (10 marzo 1946), nonché l’impegno delle 21 elette all’Assemblea costituente perché nuovi diritti civili e sociali per le donne fossero sanciti in Costituzione. Con la forza della letteratura, la Fondazione Fossoli vuole ricordare quella feconda stagione non solo per le donne ma per tutto il Paese.

A inaugurare la quarta edizione, presso la Sala dei Nomi, sarà, alle ore 17.00, Una donna, il testo di Sibilla Aleramo che sarà letto e raccontato da Simone Maretti, e accompagnato dalle suggestioni musicali di Simone De Benedetto.

Come nella precedente edizione, la selezione dei testi e dei brani è stata curata da Giovanni Tesio, filologo e critico letterario già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale, nonché componente della Commissione scientifica della Fondazione Fossoli.

L’impressione è che il valore di ‘Una donna’ – che può essere considerata l’autobiografia di Sibilla Aleramo – risieda non solo nel nuovo punto di vista a partire dal quale vengono considerati e sottoposti a indagine la condizione della donna e, di conseguenza, l’intero assetto della società nel passaggio tra Ottocento e Novecento, ma anche e, forse, soprattutto, nella mancanza di pregiudizio con cui le cose vengono descritte e raccontate. Si tratta, in altre parole, di un’opera che il femminismo, con piena legittimità, ha proclamato essere un proprio manifesto; ma che non nasce per fedeltà a un ideale – giacché sono proprio la trasparenza dello sguardo, la mancanza di certezze, spesso l’ingenuità, lo smarrimento e le contraddizioni che accompagnano la voce dell’autrice a impedire al pensiero di quest’ultima di cristallizzarsi, di pretendersi definitivo, rischio che invece si corre allorché l’indagine finisce col risultare asservita a un’idea o a un principio di cui vuole a ogni costo affermare la validità e la legittimità.

Per fortuna il libro di Aleramo continua ancor oggi a vivere di una vita palpitante, e gli interrogativi che si trovano tra le sue pagine non hanno avuto sicura risposta; ragion per cui la ricerca – alla quale l’autrice e tante donne e uomini dopo di lei hanno dedicato l’esistenza, spesso sacrificando possibili momenti di serenità e di felicità – quella preziosa ricerca, non può far altro che continuare.

L’ingresso è gratuito, ma i posti limitati: per questo si consiglia di prenotarsi sul sito http://www.fondazionefossoli.org

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