Il Pronto Soccorso si è allargato, operatori e pazienti tirano un sospiro di sollievo

Spazi nuovi, più funzionali e con innovative strumentazioni diagnostiche, insieme a due ambulanze che rinnovano il parco mezzi del Sistema di emergenza territoriale 118: con l’avvio dell’Osservazione Breve Intensiva (OBI), attiva da circa una settimana, è operativa la nuova struttura a servizio del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Carpi. Nell’edificio collegato funzionalmente al PS dall’interno, erano già operativi dallo scorso maggio gli spazi dedicati all’approfondimento diagnostico, con le strumentazioni TAC e RX a disposizione dell’emergenza-urgenza, con sala d’attesa dedicata. Oggi il taglio del nastro.

0
835

E’ pienamente operativa la nuova ala realizzata accanto al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Carpi, servizio che, lo ricordiamo, ogni anno gestisce circa 45mila accessi. Spazi funzionali e dotati di una strumentazioni all’avanguardia, ovvero una nuova Tac, la seconda del Ramazzini, e una risonanza magnetica a disposizione dell’emergenza-urgenza.

Locali che rappresentano una vera e propria boccata d’ossigeno per operatori e pazienti come sottolinea il dottor Sossio Serra, direttore del Ps: “lo spazio in un Pronto Soccorso è molto importante poiché permette di dare confort ai pazienti e agli operatori di lavorare in condizioni di maggiore sicurezza ed efficienza. Lo spostamento dell’Obi – Osservazione Breve intensiva, dotata di 6 posti letto con monitoraggio multiparametrico, in un’area più confortevole e con apparecchiature più moderne, ci ha permesso di rimodulare gli spazi a disposizione, creando un’area di monitoraggio post visita dei pazienti in attesa di completamento dell’iter diagnostico-terapeutico o di ricovero che prima non avevamo in modo da alleggerire gli ambulatori. Inoltre la vicinanza con la diagnostica ci permetterà di tagliare i tempi degli esami”. L’investimento totale è di oltre 4 milioni e 600mila euro, di cui poco più di 3 milioni di finanziamenti statali per la riorganizzazione delle reti ospedaliere per l’emergenza Covid, 750mila euro provenienti da donazioni, 350mila euro di finanziamento regionale e 400mila di fondi aziendali. A questi vanno aggiunti oltre 570mila euro di strumentazioni diagnostiche, di cui 370mila euro per la TAC 128 strati e i restanti 200mila per l’RX, quest’ultima acquisita con fondi PNRR.

Inaugurate anche “due nuove ambulanze sostitutive per il Set118, acquisite nell’ambito del piano aziendale di rinnovo dei mezzi del soccorso e che saranno a servizio del territorio carpigiano”, aggiunge il direttore sanitario dell’Ospedale di Carpi Giuseppe Licitra.

“Un ampliamento atteso da tempo – ha commentato il sindaco Riccardo Righi – e che rappresenta un passo avanti per la sanità del nostro territorio. Accanto ai muri però è fondamentale continuare a lavorare sul fronte del personale: servono nuove assunzioni e risorse umane adeguate per garantire che strutture moderne come questa possano esprimere tutto il loro potenziale. Ringrazio il dottor Sossio per essere riuscito a fare squadra con chi già vi opera e ad attrarre nuove leve. La politica comunque, dal canto suo, continuerà a presidiare e a mantenere alta l’attenzione”.

E a proposito di risorse umane, il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mattia Altini, sottolinea come “il capitolo gettonisti stia per concludersi. Il contratto con la cooperativa è già stato interrotto ed entro la fine dell’anno grazie all’arrivo di nuovi professionisti potremo lasciarci alle spalle i medici a chiamata”.

La mancanza di personale al Ps di Carpi è notoria e, dichiara il dottor Sossio, “la situazione era diventata a dir poco drammatica. Non mi stancherò mai di ribadire quanto prezioso sia stato il lavoro della dottoressa Papa che mi ha preceduto nel riuscire a tenere in piedi il Pronto soccorso. Ora aspettiamo 6, 7 nuovi medici entro l’anno, un risultato davvero importante a fronte della enorme difficoltà di reclutamento di professionisti nell’ambito dell’Emergenza – Urgenza”. Resta invece critico il reperimento di nuovi infermieri ma, aggiunge il direttore Altini, “stiamo lavorando anche su questo fronte”. Sulla torta ora manca solo la ciliegina, ovvero riuscire a ripristinare la Medicina d’Urgenza ma per farlo servono altri medici: “è l’obiettivo del 2026” ci assicura il direttore generale.

Jessica Bianchi

clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp
clicca e unisciti al nostro canale whatsapp